Mea culpa di Calenda: “Per 30 anni ho creduto nel liberismo ma erano ‘cazz…”  

Mea culpa di Calenda: Per 30 anni ho creduto nel liberismo ma erano 'cazz...''

(Fotogramma/Ipa)

Pubblicato il: 03/10/2019 20:41

“Quando leggevo Alesina e Giavazzi che scrivevano che non è importante salvaguardare i posti di lavoro, ma il lavoro, dicevo ‘che fico’. Ora ho capito che sono solo cazz…”. Carlo Calenda lo dice intervenendo alla presentazione del libro di Antonio Polito, ‘Il muro che cadde due volte’, con Massimo D’Alema.

Un mea culpa dell’ex ministro dello Sviluppo, che oggi è stato sotto il Mise alla manifestazione degli operai ex Embraco. “Io per 30 anni ho ripetuto le banalità del liberismo. Ma vallo a dire a un operaio di 50 anni dell’Embraco che ‘io non ti salvo il posto di lavoro perché potrai trovarne un altro nelle app’. E poi vi chiedete perché votano sovranista? Verrebbe voglia pure a me…”.

La riflessione di D’Alema porta alle stesse conclusioni di Calenda: “C’è una frattura orizzontale della società. E la situazione paradossale per la sinistra è che tutte le culture democratiche messe insieme rappresentano solo uno strato della società: quello di chi vede nella globalizzazione e nell’innovazione una grande opportunità. Tutti quelli che stanno sotto non li rappresentiamo più. I poveri votano il sovranismo perché c’è bisogno di sovranità, bisogno che la politica torni a dominare l’economia e a proteggere”.