Salvini: “Rispetto per agenti uccisi, schifo chi parla di incapacità” 

Salvini: Rispetto per agenti uccisi, schifo chi parla di incapacità

(Foto dal profilo Facebook)

Pubblicato il: 07/10/2019 10:37

Pierluigi e Matteo hanno fatto fino in fondo il loro dovere e mi fa schifo chi apre i dibattiti su eventuali incapacità, improvvisazioni, inesperienze, stessero zitti e portassero rispetto”. Così Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno e leader della Lega, commenta l’omicidio dei due agenti, Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, uccisi in questura a Trieste. Parole pronunciate dopo aver portato il suo omaggio ai colleghi delle due vittime.

La presenza di Salvini negli uffici di via Tor Bandena è “un doveroso omaggio per Pierluigi, Matteo e ai colleghi, alle ragazze e ai ragazzi che ci mettono l’anima e ahimè rischiano la vita tutti i giorni”, spiega dopo aver incontrato gli uomini in divisa. “C’è il dovere di capire come lavorare sempre di più e meglio e sperare che la politica tiri fuori i soldi perché certe cose le fai solo con i soldi. Noi abbiamo stanziato tre miliardi di euro l’anno scorso per aumentare il numero di forze dell’ordine e il loro equipaggiamento, speriamo che chi ci ha seguito non tagli e quantomeno stanzi la stessa cifra”. Sulle polemiche che si sono aperte dopo il duplice omicidio, “ricordo quelli che hanno aperto un dibattito farneticante quando è uscita la foto dell’assassino americano del carabiniere che aveva la benda e le mani bloccate, con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Se uno entra in questura perché è sospettato di aver rubato, sparato, scippato deve poterci entrare ammanettato, senza che si apra un dibattito sui diritti del povero delinquente”, aggiunge Salvini.

Bisogna ripartire dal concetto che chi indossa una divisa va sempre tutelato, poi chi sbaglia paga, divisa o non divisa. Però oggi spesso funziona il contrario. Non serve una commissione parlamentare che decidere che polizia e carabinieri vanno protetti”, ha aggiunto Salvini.

Su quanto accaduto negli uffici della questura di Trieste, su chi ipotizza una possibile inchiesta parlamentare per ricostruire quanto successo venerdì sera, Salvini non ha dubbi: “Ho parlato con il questore e la situazione è estremamente chiara. Bisogna lavorare tutti insieme in Parlamento per dare ancora più soldi e più tutele alle forze dell’ordine, però penso anche alle tutele morali”, sottolinea. “Io domani sarò in carcere a Terni e nelle carceri italiane ci sono decine di agenti e poliziotti sospesi per presunti episodi di tortura o di violenza nei confronti dei detenuti, immaginate come lavorano questi uomini e donne della penitenziaria. Bisogna ripartire dal concetto che chi indossa una divisa va sempre tutelato, poi chi sbaglia paga, divisa o non divisa”.

E a chi sottolinea che uno dei due agenti uccisi forse indossava un vecchio modello di fondina, più semplice da sganciare, l’ex ministro replica: “Si può discutere su alcuni mezzi in dotazione, ma se un delinquente entrasse in questura ammanettato difficilmente potrebbe sfilare la pistola a un poliziotto”. Un omaggio che non resterà isolato, promette: “Tornerò in silenzio, qui ci sono 568 poliziotti che anche oggi sono in servizio. Torno impegnandomi a lavorare perché ci siano più uomini in dotazione alla questura di Trieste come avevamo in programma noi”. Salvini infine ringrazia la città per la reazione di vicinanza “stupenda. Ringrazio i triestini a nome dei colleghi e dei familiari (degli agenti uccisi, ndr) perché l’affetto dei triestini ha lenito almeno in parte l’enorme dolore”.

In Questura a Trieste, ho portato un fiore, un pensiero e, per chi crede, una preghiera anche per voi. pic.twitter.com/c7anMdryPb

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) October 7, 2019

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