Whirlpool: domani sindacati da Conte, anche azienda al tavolo  

Whirlpool: domani sindacati da Conte, anche azienda al tavolo

Pubblicato il: 08/10/2019 18:02

La vertenza Whirlpool ed il destino dei 420 lavoratori del sito di Napoli di via Argine in procinto di essere venduto alla Prs, una società con sede legale a Lugano che fa capo a imprenditori italiani per produrre container refrigerati, si sposta a Palazzo Chigi. Il premier Giuseppe Conte infatti, ha convocato per domani Fim Fiom e Uilm che si oppongono alla cessione del ramo di azienda che spoglierebbe il Sud ed il territorio, dicono, di un’altra produzione di eccellenza, come quella di lavatrici di alta gamma, a fronte di un piano industriale su cui la nuova società non offre alcuna garanzia. Una convocazione, una ‘presa in carico’ di una vertenza calda da parte del governo, che arriva a due anni di distanza dall’ultima del 2017 quando il governo Gentiloni cercò di fare luce sulla vicenda Ilva e l’acquisizione del gruppo da parte di Arcelor Mittal.

Ma al tavolo dovrebbe sedere anche Whirlpool Italia, una presenza inaspettata che farebbe ipotizzare una ‘svolta’ nella vicenda, a quattro giorni dalla scadenza del termine per il passaggio delle consegne a Prs, e il possibile congelamento della cessione. Una soluzione questa caldeggiata dallo stesso ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, in sintonia con le richieste dei sindacati e ribadita nelll’incontro della scorsa settimana dopo la manifestazione a Roma. Ma ad appoggiare uno stop ai disegni della multinazionale americana anche il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano.

Il ministro Patuanelli si è mosso bene nel riaffermare la volontà decisa della politica di non piegarsi a scelte discutibili che vengono prese altrove sulle spalle dei lavoratori, senza confronto, venendo meno a piani industriali concordati e definiti in passato”, ha spiegato al termine di un incontro con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a Napoli. “L’incontro di domani a Palazzo Chigi dimostra per una volta una cosa che l’Italia ha fatto fatica a dimostrare: che quando ci sono in campo non solo gli interessi dei lavoratori, ma anche questioni industriali importanti come quella di Whirlpool, la politica e le istituzioni pubbliche devono far sentire tutta la loro presenza e la loro forza”, conclude sollecitando l’azienda “a rivedere e ridiscutere le sue scelte, ritirare e bloccare la procedura che aveva annunciato”.

Raggianti i sindacati. “Sarà presente anche Whirlpool. Finalmente ci potrà essere un dialogo diretto. Ci aspettiamo un passo indietro da parte dell’azienda e la possibilità di riapertura del sito di Napoli”, commenta Rocco Palombella, segretario generale Uilm che da Conte si aspetta la “sospensione dell’art. 47 e l’uscita di scena della Prs” ma anche “l’apertura a un confronto con i vertici dell’azienda, senza l’affanno di trovare immediatamente un acquirente. Cosa questa che non abbiamo mai avuto la possibilità di fare fino ad oggi”.

Soddisfatta anche la Fiom. “Erano tantissimi anni che una vertenza non andava a Palazzo Chigi. Ci aspettiamo che Conte si impegni con la proprietà che sta oltreoceano, perché le decisioni vengono prese in America, a porre dei freni alle multinazionali che vanno e vengono come gli pare”, commenta Francesca Re David, segretario generale che considera la convocazione “un risultato importante che conferisce alla vertenza un valore nazionale”. Ad attendersi uno stop alla cessione del sito di Napoli anche la Fim. “Sarebbe il risultato minimo”, dice Marco Bentivogli, segretario generale che suggerisce all’azienda anche di “tornare al tavolo negoziale con più miti consigli per confrontarsi su proposte serie che riguardino gli investimenti”.