Scotti, il ‘padre’ del 41 bis: “Ergastolo strumento per combattere mafia” 

Scotti, il 'padre' del 41 bis: Ergastolo strumento per combattere mafia

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Pubblicato il: 09/10/2019 18:57

La pronuncia della Cedu sull’ergastolo non solo denota una scarsa conoscenza di ciò che ha significato e significa la lotta dello Stato contro la mafia, ma toglie allo Stato stesso uno strumento fondamentale di contrasto, perché alla luce di tale sentenza, il mafioso non si capisce per quali motivi dovrebbe collaborare con la magistratura se otterrà comunque dei benefici”. Lo dice all’Adnkronos Vincenzo Scotti, ora presidente della Link Campus University ma da ministro dell’Interno nel 1992 ‘padre’ del carcere duro per i mafiosi.

“Pochi giorni dopo il massacro di Capaci -ricorda- ci fu l’esigenza di una forte risposta dello Stato contro la guerra che la mafia aveva dichiarato e che rischiava di apparire perduta anche dopo una sentenza della Cassazione che avrebbe portato alla liberazione di diversi ergastolani di Cosa nostra”.

“Quindi, io e il ministro della Giustizia Claudio Martelli chiedemmo un decreto legge che impedisse il ritorno in libertà dei boss e che imponesse il regime carcerario adeguato a impedire che potessero impartire all’esterno le disposizioni criminali dal carcere”.

Questo sono stati il 41bis e l’ergastolo: strumenti per fronteggiare la guerra della mafia contro lo Stato, che appariva drammaticamente debole di fronte ad un’offensiva senza precedenti”, ricorda l’ex capo del Viminale.

“Da allora -prosegue- se i mafiosi vogliono accedere ai benefici dimostrare di accettare l’ordinamento dello Stato, le sue leggi, collaborando con esso. Ora questa decisione della Cedu è estremamente pericolosa, perché rischia di essere percepita come la possibilità di accedere comunque ai benefici di legge, senza collaborare con lo Stato”.

“Cosa si può fare adesso? Va trovata una soluzione, non ne ho una immediata. Si può pensare ad un rimedio straordinario limitato nel tempo… Di certo -conclude- la Cedu toglie allo Stato strumenti importanti nella lotta alla criminalità organizzata”.