Whirlpool stop cessione fino al 31/10, per governo e sindacati non basta   

Whirlpool pronta a sospendere cessione, no dei sindacati

Immagine di repertorio (Fotogramma/Ipa)

Pubblicato il: 09/10/2019 11:33

Fim Fiom Uilm e Ugl bocciano la proposta avanzata da Whirlpool al Governo di sospendere la cessione del sito di Napoli a Prs entro e non oltre il 31 ottobre prossimo. “E’ una sospensione a orologeria. Non serve a nulla, non è rispettosa dei lavoratori che hanno scioperato fino a ieri. Whirlpool rispetti l’accordo del 2018 e rilanci il sito di Napoli e la produzione di lavatrici”, dicono pressoché all’unisono i sindacati al termine dell’incontro con il premier, Giuseppe Conte.

“Il segnale di sospensione della procedura non è il massimo, avrei preferito una interruzione, ma in questo momento è utile andare a vedere le carte in mano all’azienda“, avrebbe detto il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli , il quale ha annunciato un incontro ‘in ristretta’ tra governo e vertici della multinazionale americana a cui seguirà una nuova convocazione di Fim Fiom Uilm e Ugl. Certo, “i segnali che abbiamo avuto da Whirlpool e le esperienze pregresse non depongono a favore di una interlocuzione serena”, ha proseguito Patuanelli prima di delineare la prossima road map della vertenza.

E’ una sospensione a orologeria“, ha commentato al termine dell’incontro il leader Fiom, Francesca Re David, rimettendosi alla valutazione che farà il ministro Patuanelli al termine del prossimo round con i vertici della multinazionale americana. “Patuanelli sicuramente vedrà l’azienda e valuterà se ci sono o meno le condizioni per una riconvocazione del tavolo di trattativa. Certo, i tempi sono stretti e dall’azienda non c’è stato nessun passo avanti”, ha proseguito.

Irritato anche il leader Fim, Marco Bentivogli: “Sostanzialmente non cambia nulla perché il 31 ottobre sarebbe stata comunque la data del passaggio delle consegne con Prs. La sospensione dunque non sposta i tempi e non dà neppure spazio a una trattativa vera”, ha spiegato ribadendo il giudizio “negativo” delle tute blu della Cisl. “L’azienda non ha avuto rispetto dei lavoratori e non ha spostato di un millimetro la sua posizione. E questo crea rabbia nei lavoratori. Aspettiamo Patuanelli e l’esito dell’incontro che dovrebbe avvenire entro le prossime 24 ore con Whirlpool da cui speriamo possano arrivare passi avanti veri”, ha concluso.

Furioso invece il leader Uilm, Rocco Palombella. “Whirlpool gioca a fare la furba: si è rivenduta la disponibilità a sospendere la cessione del sito fino a fine mese a fronte di una procedura che si sarebbe comunque dovuta concludere entro il 31 ottobre: il 12 ci sarebbe stato il passaggio di consegne a Prs che sarebbe diventata operativa entro il 31 ottobre”, spiega accusando l’azienda di “scorrettezza verso i sindacati “. Whirlpool per la Uilm dunque, “deve continuare a produrre lavatrici nel sito di Napoli aumentando la produzione campana trasferendovi la produzione polacca”. Ma certo è, conclude Palombella riassumendo quanto detto a Conte, che “se Whirlpool Napoli chiude sarà l’inizio della fine. E questo perché il sito di via Argine non ha problemi di produzione né di professionalità. E un piano B non esiste: esiste solo un piano A e Whirlpool lo sa benissimo. Anche il governo lo deve capire che non ci sono altri margini”, ha concluso.

Alla finestra invece Ugl: “Il nostro giudizio è positivo ma solo se la sospensione annunciata sarà permanente. Altrimenti sarà chiaro che è solo un espediente dell’azienda per prendere tempo. In questo caso Whirlpool dunque deve ripristinare la produzione di lavatrici a Napoli e il Governo deve far rispettare l’accordo del 2018”, ha spiegato Antonio Spera, segretario generale Ugl metalmeccanici, al termine dell’incontro.