Caso ranitidina, ritirato nuovo lotto di Zantac 

Caso ranitidina, ritirato nuovo lotto di Zantac

Immagine d’archivio (Fotogramma)

Pubblicato il: 21/10/2019 21:01

Dopo le misure disposte a fine settembre, ritirato un nuovo lotto di un farmaco con ranitidina, per impurità potenzialmente cancerogene. A confermarlo all’Adnkronos Salute è l’Agenzia italiana del farmaco. Si tratta del medicinale Zantac* 150 mg 20 compresse rivestite con film – codice Aic n. 038486027 (tutti i lotti presenti sul mercato, inclusi quelli sottoposti a precedente divieto di utilizzo) della ditta BB Farma Srl, come segnala lo ‘Sportello dei diritti’.

“A seguito di comunicazioni successive da parte della ditta BB Farma Srl, relative alla presenza di un’impurezza denominata N-nitrosodimetilammina (Ndma), appartenente alla classe delle nitrosammine, riscontrata nel principio attivo ranitidina, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha disposto il ritiro dalle farmacie e dalla catena distributiva”, si legge su ‘Lo Sportello dei diritti’. La ranitidina, ricorda Giovanni D’Agata, presidente dello ‘Sportello dei Diritti’, è un inibitore della secrezione acida utilizzato nel trattamento dell’ulcera, del reflusso gastroesofageo, del bruciore di stomaco e di altre condizioni associate a ipersecrezione acida. “La Ndma è classificata come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulla base di studi condotti su animali. È presente in alcuni alimenti e nelle forniture di acqua, ma non ci si attende che possa causare danni quando ingerita in quantità molto basse”, conclude.