Radiomica per nuove cure personalizzate  

Radiomica per nuove cure personalizzate

Radiomics and Artificial intelligence 2020: from technology to the patient

Pubblicato il: 22/10/2019 15:32

Le immagini di Tac, risonanze e Pet dei pazienti convertite in dati numerici, o ‘big data’, per arrivare a personalizzare al meglio diagnosi e cure. E’ la sfida della Radiomica che, combinata all’intelligenza artificiale, sta rivoluzionando la medicina e la lotta ai tumori. Di questa frontiera della medicina ormai sempre più realtà anche in Italia, si parlerà al convegno internazionale ‘Radiomics and Artificial intelligence 2020: from technology to the patient‘ il prossimo 15 novembre a Milano, promosso dal Centro diagnostico italiano (Cdi).

A lanciare l’evento è stata Diana Bracco, presidente e Ceo del Gruppo Bracco, durante la presentazione a Milano del libro della scienziata Ilaria Capua, ‘Salute circolare, viaggi nel tempo e altre rivoluzioni’, per il secondo semestre del ciclo Fondazione Bracco Incontra. “Alla Radiomica, disciplina di grande attualità in ambito medico, il nostro Cdi sta dedicando una grande attenzione – ha affermato la presidente e Ceo del Gruppo Bracco – Questa disciplina è un nuovo approccio di analisi delle immagini mediche volto a ottenere, tramite opportuni metodi matematici e statistici, informazioni di tipo quantitativo non rilevabili dalle immagini tramite la semplice osservazione visiva da parte del medico”.

Tra i relatori dell’evento Radiomics and Artificial intelligence 2020: from technology to the patient’ anche esperti del calibro di Angel Alberich Bayarri, Biomedical imaging gesearch Group ‘La Fe Healt Research Institute’ di Valencia; Bradley J. Erickson della Mayo Clinic (Rochester) esperto di diagnosi computerizzata e utilizzo delle tecnologie informatiche per estrarre informazioni da immagini mediche.

La diagnostica per immagini “si pone così come tecnica personalizzata al singolo paziente, non solo per la diagnosi, ma anche per la prognosi e per indirizzare il paziente alla terapia più efficace per lui – ha aggiunto Bracco – In questo modo big data e intelligenza artificiale aiutano la diagnosi e la scelta di terapie più efficaci per ogni paziente. In futuro, grazie ai dati ottenuti dagli esami radiologici di tutto il mondo, sarà possibile arricchire la ‘storia clinica’ di ogni singolo paziente e aumentare la predittività delle diagnosi: la prevenzione, insomma, sarà sempre più precisa e personalizzata. Il rapporto tra salute, medicina e tecnologia è destinato a essere sempre più stretto”.

“Insomma – conclude Bracco – la progressiva ibridazione dei saperi permetterà la transizione alla cosiddetta ‘medicina delle 4 P’ in cui predittività, prevenzione, partecipazione e personalizzazione diventeranno le direttrici della medicina del futuro. Quello dei ‘Big data’ e dell’intelligenza artificiale è, dunque, davvero un cambio di paradigma che proietta la medicina nel futuro”.