Tregua sulla manovra 

Tregua sulla manovra

(foto Palazzo Chigi)

Pubblicato il: 22/10/2019 07:00

Dopo ore di confronto con le delegazioni che sostengono il governo, la lunga giornata di incontri del premier Giuseppe Conte finisce con una tregua sulle correzioni alla manovra. Due le principali novità che emergono dal vertice di maggioranza che si è tenuto ieri fino a tarda notte: il carcere per i grandi evasori, che entra nel decreto fiscale, e l’obbligo al Pos e il tetto al contante che slittano a luglio 2020. “Il carcere ai grandi evasori entra nel decreto fiscale. Come aveva chiesto con forza il M5S – scrive su Facebook il ministro degli Esteri e capo politico del M5S, Luigi Di Maio -. D’ora in avanti chi evaderà centinaia e centinaia di migliaia di euro sarà finalmente punito con il carcere. Colpiamo i pesci grossi”.

“Grande soddisfazione” viene espressa anche da parte del premier Giuseppe Conte per il pacchetto anti-evasione, che accoglie tutte le misure caldeggiate dal presidente del Consiglio come il carcere ai grandi evasori (da 4 a 8 anni per somme evase oltre i 100mila euro), l’incentivo all’uso della moneta elettronica e il bonus befana. Nello specifico, per quanto riguarda l’estensione del pagamento con il Pos – e le multe, in questo caso, che scatteranno per gli inadempienti – e l’abbassamento a 2mila euro del limite per l’utilizzo del contante, entrambe le misure slittano a luglio. Una soluzione, spiegano fonti di governo, resa necessaria dai tempi richiesti per l’allestimento della piattaforma informatica collegata con i principali operatori delle carte di credito.

Un beneficio quindi che sarà possibile attuare nel 2021, ma che a quel punto potrà risultare più corposo e che nei fatti consentirà di veder rimborsata una detrazione del 19 per cento sulle spese effettuate, direttamente dagli operatori di carte di credito grazie al sistema informatico, senza dover passare attraverso dichiarazione dei redditi e commercialisti. Da definire anche la lista dei servizi che potranno essere pagati attraverso il Pos, con la possibilità di usufruire del beneficio di restituzione del 19 per cento. Oltre ai ristoranti potrebbero anche entrare i meccanici, parrucchieri ed estetisti.

Per quanto riguarda invece il cashback studiato dal governo per incentivare l’uso di moneta elettronica, sarà fissato al 19%. Il governo starebbe lavorando inoltre per fare in modo che le risorse vengano stanziate attraverso i circuiti Visa, Mastercard, ecc.. Un modo per alimentare il bonus Befana – da stanziare a gennaio 2021 – senza dover tenere da parte scontrini e ricevute, ma mettendo in piedi un ‘sistema centrale’ che consenta di stanziare il bonus Befana in modo diretto.

Sul carcere ai grandi evasori inserito nel decreto fiscale, soddisfazione viene espressa dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede che parla di “risultato importante per il Paese e per tutti i cittadini onesti che pagano le tasse, un segnale inequivocabile per i grandi evasori che sottraggono risorse alla collettività”. E plaude alla misura anche il capo delegazione Pd al governo Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali: “Il fatto che nel decreto fiscale sia previsto che le norme entreranno in vigore non subito ma soltanto al momento della conversione garantisce il Parlamento sulla possibilità di approfondirne tutti gli effetti e conseguenze” precisa Franceschini.

Intanto, da Bruxelles, la Ue chiede chiarimenti al governo. E’ attesa infatti nelle prossime ore la lettera della Commissione Europea nella quale vengono chiesti chiarimenti al governo sui documenti programmatici di bilancio che ha ricevuto. Una missiva bollata da fonti di governo come un atto dovuto, che fa parte del dialogo costruttivo tra l’Italia e la Commissione europea. Si tratta solo di chiarire il dettaglio di alcune misure di coperture, spiegano. Ora la palla passa a Roma, che dovrà rispondere entro i tempi dovuti.