Beppe Fiorello sulle rotte della droga in ‘Gli orologi del diavolo’  

Beppe Fiorello sulle rotte della droga in 'Gli orologi del diavolo'

Beppe Fiorello in una scena della serie ‘Gli orologi del Diavolo’

Pubblicato il: 24/10/2019 13:13

Giuseppe Fiorello torna protagonista nella nuova serie Rai ‘Gli orologi del diavolo’, una coproduzione italo-spagnola tratta dal libro omonimo di Gianfranco Franciosi e Federico Ruffo. ‘Gli orologi del Diavolo’ racconta la storia di un uomo comune, chiamato a combattere una dura battaglia oltre le proprie forze. Marco Merani (Giuseppe Fiorello) è un motorista nautico che si ritrova improvvisamente coinvolto in una complessa operazione di polizia e a ricoprire il ruolo di infiltrato all’interno di un’organizzazione di trafficanti di droga spagnoli. Dall’Italia alla Spagna, dalla tranquilla provincia nostrana alle isole sudamericane dei narcotrafficanti, dal calore degli affetti familiari alla durezza delle carceri di massima sicurezza. La vita di Marco si sdoppia e il protagonista, costretto a mentire ai suoi affetti, pagherà un prezzo molto alto per aver scelto di fare la cosa giusta.

La serie, diretta da Alessandro Angelini e prodotta da Picomedia di Roberto Sessa in collaborazione con Rai Fiction e in associazione con Mediaset España, vanta un cast di attori internazionali: oltre al protagonista Giuseppe Fiorello, ci sono Alvaro Cervantes, Claudia Pandolfi, Nicole Grimaudo, Marco Leonardi, Carlos Librado ‘Nene’, Alicia Borrachero, Gea Dall’Orto e Fabrizio Ferracane. Firmano la sceneggiatura Salvatore Basile, Valerio D’Annunzio, Alessandro Angelini, Antonio Piazza, Fabio Grassadonia. Le riprese, che si sono svolte in Spagna (Malaga e Cadice) e a Roma questa estate, termineranno in Puglia a metà novembre.

‘Gli orologi del diavolo’ è un crime originale che si inserisce nel percorso di internazionalizzazione e rinnovamento della fiction Rai, un racconto capace di coinvolgere un pubblico internazionale per lo storytelling avvincente e lo stile innovativo. Una serie che si fonda sull’intesa artistica tra alcuni dei migliori talenti italiani e iberici e in cui hanno creduto fermamente due importanti broadcaster europei.