Senato, ‘resistenti’ pronti per salvare la legislatura 

Senato, 'resistenti' pronti per salvare la legislatura

(Fotogramma /Ipa)

Pubblicato il: 05/11/2019 16:45

Un big piddino li ha ribattezzati i ‘resistenti’. C’è chi li definisce, invece, i ‘novelli responsabili’ e chi li critica, chiamandoli gli ‘ultrà del non voto’, perché mossi prevalentemente dalla volontà di scongiurare un voto anticipato dopo l’approvazione della manovra targata Conte bis. Sono giorni che a Palazzo Madama si parla dell’ipotesi di un nuovo gruppo parlamentare pronto a decollare in caso di implosione dei Cinque stelle e conseguente rottura dell’alleanza con il Pd per garantire una maggioranza e salvare la legislatura.

La ciambella di salvataggio, appunto, raccontano all’Adnkronos fonti parlamentari del centrodestra, verrebbe lanciata al momento opportuno al Senato, dove i numeri sono sempre stati ballerini e da tempo sono in corso grandi manovre di riposizionamento. Secondo gli ultimi rumors circolati con insistenza in queste ore, sarebbero oltre una quindicina i senatori coinvolti, alcuni del Pd e molti di Forza Italia, a cominciare da quelli più delusi dall’attuale gestione del partito azzurro e che fino ad ora hanno resistito al canto delle sirene renziane. Si parla di contatti, incontri, trattative riservate. Chi sta seguendo da vicino l’operazione assicura che si stanno valutando i pro e i contro, con tanto di pallottoliere alla mano. Tra gli ‘attenzionati’, tutti i malpancisti azzurri, ma la notizia sarebbe arrivata all’orecchio anche degli esponenti di ‘Idea’ e di ‘Cambiamo’, che sarebbero stati contattati, invece, per un’altro tipo di operazione, ovvero la creazione di una ‘gamba moderata’ della coalizione di centrodestra, alleata con la Lega ma senza Fi, con alla guida il ticket Toti-Carfagna, che ‘coprirebbe’ Matteo Salvini al centro.

‘L’operazione di soccorso’ alla legislatura sarebbe pronta a partire alla bisogna, ma solo in caso di strappo di Luigi Di Maio e avrebbe anche la benedizione dei renziani di ‘Italia Viva’, per lo più contrari a elezioni. C’è chi scommette che i ‘responsabili’ siano pronti a correre a sostegno del governo, non necessariamente a guida Conte.