Rapporti tesi in famiglia? Rischi di ammalarti  

Rapporti tesi in famiglia? Rischi di ammalarti

Famiglia che passeggia

Pubblicato il: 09/11/2019 11:19

Relazioni tese con genitori, fratelli o cugini possono essere più dannose per la salute rispetto a un amore travagliato. Ad affermarlo è uno studio pubblicato sul ‘Journal of Family Psychology’. “Abbiamo scoperto che il clima emotivo familiare ha un grande effetto sulla salute generale, incluso lo sviluppo o il peggioramento di condizioni croniche come ictus e mal di testa nel corso dei 20 anni della mezza età”, ha dichiarato Sarah B. Woods, docente dell’UT Southwestern Medical Center e autrice principale dello studio. Lo stesso non accade se la tensione è all’interno del rapporto di coppia.

“Contrariamente a ricerche precedenti, secondo le quali le relazioni intime avevano un grande effetto sulla salute fisica, noi non abbiamo ottenuto gli stessi risultati”, ha spiegato la ricercatrice. “Molto spesso, i ricercatori si concentrano sulle relazioni romantiche, in particolare sul matrimonio, presumendo che abbia un effetto molto potente sulla salute”, ha detto Woods. “Dati i cambiamenti nella società americana però, in cui si aspetta più tempo per il matrimonio o non ci si sposa affatto, e la durata maggiore e forse la maggior ricchezza di emozioni delle relazioni all’interno della famiglia d’origine, abbiamo voluto confrontare la forza dell’effetto sulla salute dei familiari e del partner nel tempo”.

I ricercatori hanno utilizzato i dati di 2.802 soggetti inclusi in un sondaggio americano su un campione rappresentativo a livello nazionale di adulti seguiti dal 1995 al 2014. Sono stati raccolti tre cicli di dati: nel periodo 1995-1996, nel 2004-2006 e nel 2013-2014. In media ogni partecipante aveva 45 anni nella prima rilevazione. Il sondaggio ha indagato sulle tensioni in famiglia e con il partner, il grado di sostegno, la comunicazione, il dialogo.

La salute è stata valutata in base alle patologie dei partecipanti, come ictus, mal di testa e problemi di stomaco, sperimentate nei 12 mesi precedenti le tre rilevazioni. Parallelamente ogni intervistato ha anche auto-valutato le proprie condizioni. Così i ricercatori hanno scoperto che una maggiore tensione nelle relazioni familiari era associata a un maggior numero di condizioni croniche e ad una peggiore valutazione della salute nelle ultime due rilevazioni. Invece aver goduto di un maggiore sostegno familiare “durante il secondo ciclo di raccolta dei dati, ovvero dal 2004 al 2006, è risultato associato a una migliore valutazione della salute a 10 anni di distanza”, ha dichiarato Jacob B. Priest dell’Università dello Iowa, co-autore dello studio.

Non sono stati rilevati effetti significativi delle relazioni intime con i partner sulla salute dei volontari. “Siamo rimasti sinceramente sbalorditi dal fatto che esistessero zero associazioni tra il clima emotivo con il proprio compagno e la salute successiva”, ha confessato Woods. Secondo i ricercatori, considerati i risultati, sarebbe opportuno incoraggiare i pazienti ad avere un atteggiamento di sostegno e supporto con i propri familiari, anche affrontando apertamente in famiglia le questioni di salute.