‘Servono intuizione e coraggio di investire’, la ricetta di Fulvio Renoldi Bracco  

'Servono intuizione e coraggio di investire', la ricetta di Fulvio Renoldi Bracco

Fulvio Renoldi Bracco e Diana Bracco

Pubblicato il: 11/11/2019 16:02

Una Tac su tre è ‘firmata’ Bracco Imaging, una leadership che fa della società guidata da Fulvio Renoldi Bracco – nipote di Diana, presidente e amministratore delegato del gruppo di cui la Imaging rappresenta il core business – uno dei quattro ‘big’ del settore a livello globale. “Servono l’intuizione, le persone, il momento giusto. Il coraggio di investire e anche di cambiare“, spiega Renoldi Bracco in un’intervista oggi su ‘L’Economia’ del Corriere della Sera, in vista di un incontro in programma venerdì all’Università Bocconi di Milano.

Un cambiamento sperimentato sulla propria pelle. “Il Gruppo Bracco l’ha fatto una prima volta negli anni ’50 – sottolinea – quando ha deciso di puntare sulla diagnostica per immagini. E’ stata la grande intuizione di mio nonno Fulvio. Negli anni, con Diana e con uno staff di alto livello, abbiamo scelto di concentrarci qui, sui mezzi di contrasto per Tac, risonanza magnetica, ecografie, medicina nucleare”. Con un importante investimento in ricerca. “In media, il 9% del fatturato. Ma è questo ad averci permesso una serie di svolte”, ricorda.

Oggi “con duemila brevetti, nel settore siamo la seconda azienda al mondo e abbiamo uno dei portafogli più completi”, rivendica Renoldi Bracco. Ricerca, ma anche acquisizioni, come quella recente di Blue Earth Diagnostic. “Diana Bracco ed io abbiamo lanciato un segnale chiaro ai mercati: non solo l’azienda non è in vendita – precisa il manager – ma continuiamo a crescere e arricchire il portafoglio prodotti, acquisendo un’impresa innovativa con grandi potenzialità nel campo della ricerca oncologica”. Il tutto a 25 anni dall’arrivo in Usa con la Squibb Diagnostic.

E il futuro? “I prossimi – conclude Renoldi Bracco – saranno anni di forti cambiamenti per il settore, perciò tutti dovremo cambiare le nostre competenze. Necessariamente. Medicina personalizzata, big data, intelligenza artificiale… si va lì. E lì ci troverete”.