Tinti di giallo i ‘Pezzi Unici’ di Cinzia Th Torrini 

Tinti di giallo i 'Pezzi Unici' di Cinzia Th Torrini

Pubblicato il: 12/11/2019 15:13

Si muove tra romanzo di formazione e mistery thriller, ‘Pezzi Unici’, la nuova serie diretta da Cinzia Th Torrini, che debutta su Rai1 domenica 17 in prima serata, interpretata da Sergio Castellitto, Giorgio Panariello e cinque giovani attori emergenti: Leonardo Pazzagli, Anna Manuelli, Moisè Curia, Lucrezia Massari e Carolina Sala. Sono loro cinque i ‘pezzi unici’ a cui allude il titolo: ragazzi con storie difficili, ospiti di una casa famiglia, in cerca di riscatto. Un riscatto che il burbero falegname Vanni (Castellitto), segnato dalla misteriosa scomparsa del figlio 20enne, gli offre attraverso un apprendistato nella sua bottega nel centro storico di Firenze con cui crede di poter dare continuità ad un progetto di formazione e recupero iniziato dal figlio.

Ed è proprio la Firenze artigiana l’altro protagonista principale di questa fiction. “L’ambientazione qui ha un significato profondo – spiega il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta- che racchiude un patrimonio di valori. Si entra nelle botteghe artigiane che rappresentano un deposito secolare di maestria, saperi e umanità. Luoghi dove abilità e competenza continuano a trasmettersi da una generazione all’altra, nella quotidianità di uno scambio e di un’esperienza”. Non a caso, la regista fiorentina spiega che la “musa ispiratrice“ di questa fiction è stato il suo amico Wanny Di Filippo, patron del marchio di pelletteria ‘Il Bisonte’, che da artigiano di qualità a Pontassieve è diventato imprenditore di successo con negozi in tutto il mondo.

“A lui avevo promesso che avrei raccontato l’artigianato fiorentino in una fiction. Io sono cresciuta tra gli odori di legno, colla e ferro delle botteghe di Firenze, che purtroppo stanno in gran parte sparendo”, dice la regista, presentando la fiction in una delle location della serie, l’Antico Setificio Fiorentino, dove con telai del ‘700 si producono tessuti preziosissimi esportati in tutto il mondo. Anche qui i cinque giovani protagonisti andranno a lavorare nel percorso di lavoro e confronto generazionale che affronteranno con Vanni.

”Il mio personaggio vive il dolore indicibile della morte di un figlio. E nel dare possibilità a questi ragazzi dà una possibilità anche a se stesso. Lui è un grande artigiano ma come padre e marito è un fallito. E la condizione del fallito è una condizione ideale per costruire personaggi magnifici“, dice Castellitto, che poi sottolinea come anche l’attore sia “un artigiano”. “Per questo diciamo sto facendo un film, sto facendo questo personaggio… Viviamo in un’epoca in cui il gesto che facciamo più spesso è sfiorare uno schermo: non tocchiamo, non stringiamo, non usiamo le mani per fare. Invece Vanni è uno che tocca la vita con le mani”, dice l’attore che ha appena finito di girare il suo nuovo film da regista, ‘Il materiale emotivo’, ispirato ad una graphic Nobel realizzata da Ivo Milazzo su script di Ettore Scola.

Vicino di ‘bottega’ di Vanni è il fabbro Marcello (Panariello), scettico sull’operazione di recupero dei giovani difficili, soprattutto quando vede che la figlia Beatrice (interpretata da Margherita Tiesi) è interessata ad uno di loro. Per Panariello è il primo ruolo non comico: “Cinzia mi ha aperto una strada che spero porterà anche altri frutti. Per questo passaggio è stata fondamentale la sua fiducia – racconta – Mi sono sentito prima come uno studente alla maturità e poi come il calciatore stimato dal mister, che riesce a fare cose che neanche lui immaginava. Sono entrato nel personaggio di Marcello completamente, resettando tutti i manierismi e le posture accumulate in tanti anni di esperienze fai da te”. “E ogni volta che Mario il bagnino faceva capolino, Cinzia era pronta dietro di me con un: ‘Sei troppo Panariello!’”, racconta divertito Panariello che poi più serio sottolinea come il rapporto con i ragazzi difficili gli abbia ricordato quello con suo fratello, scomparso qualche anno fa, la cui esistenza è stata segnata dalla dipendenza dalla droga.

Nel confronto tra i ragazzi e gli artigiani, affiora in continuazione il ‘giallo’ della morte di Lorenzo, il figlio di Vanni. Il falegname si chiede incessantemente se i cinque ragazzi sappiano qualcosa e li mette alla prova, uno alla volta. Fino ad un finale sorprendente. Che però potrebbe non essere l’ultimo capitolo di ‘Pezzi Unici’. La fiction, coprodotta da Rai Fiction e Indiana Production (società di produzione cinematografica al suo debutto nella serialità televisiva) in collaborazione con Cassiopea, potrebbe avere una seconda stagione: “Ci sono delle belle idee anche già scritte – confessa Torrini – ma credo che i produttori vogliano aspettare di vedere come verrà accolta dal pubblico”, nelle prossime sei domeniche, su Rai1.