Venezia, acqua alta da record e nuova marea in arrivo 

Venezia, acqua alta da record e nuova marea in arrivo

(Afp)

Pubblicato il: 13/11/2019 06:52

Una marea straordinaria che inonda calli, piazze, locali. E adesso Venezia fa la conta dei danni. 187 i cm d’acqua che hanno invaso la città lagunare alle 22.50 di ieri sera, spiega il Centro Maree, quando l’acqua ha fortunatamente iniziato a defluire “con decisione”. Un record negativo, con il dato più alto mai registrato dal 1966, quando arrivò a 190 cm. Una nuova marea è prevista intorno alle 10.20 con un massimo di 145 centimetri, flusso che anche nei prossimi giorni si manterrà su valori eccezionali, spiega ancora il Centro Maree.

Una “situazione drammatica“, lamenta su Twitter il sindaco Luigi Brugnaro, che ieri sera affermava: “Sarà una lunga notte. L’acqua alta inizia a scendere. La paura di qualche ora fa ora lascia spazio alla conta dei primi danni. Una marea a 187 cm è una ferita che lascia segni indelebili. Adesso il governo deve ascoltare”. “Anche oggi – annunciava quindi il primo cittadino in un altro tweet – affrontando maree che segnano record negativi. Domani dichiareremo lo stato di calamità. Chiediamo al #Governo di aiutarci, i costi saranno alti. Questi sono gli effetti dei cambiamenti climatici. Il Mose va terminato presto. Domani scuole chiuse a Venezia e isole”. Poi, nella notte, l’invito ai cittadini: “Chiederemo stato di crisi. Cittadini e imprese raccolgano materiale utile a dimostrare danni subiti. Nei prossimi giorni comunicheremo modalità per richiesta di contributo”.

GUARDIA COSTIERA – Diverse persone sono state soccorse dalla Guardia Costiera a Venezia durante l’acqua alta. Le numerose telefonate sono iniziate mentre il livello dell’acqua raggiungeva i 187 cm, e i venti soffiavano fino a 100 km/h. Subito si sono attivati i protocolli straordinari di intervento da parte della Guardia Costiera di Venezia che, si legge in una nota, ha provveduto nel breve a dispiegare due motovedette, CP 2095 e CP 833 che hanno provveduto a trasportare gli infortunati recuperati durante i soccorsi al Pronto Soccorso, due motoscafi che fornivano rapida assistenza nei punti critici segnalati, due gommoni in dotazione a Nave Dattilo della Guardia Costiera, giunta a Venezia ieri, impiegati per offrire supporto alle operazioni. Il porto è stato tempestivamente chiuso alle 22:30 e dopo aver verificato le condizioni di sicurezza degli ormeggi portuali e dei principali canali e preso atto del miglioramento delle condizioni meteo all’una è stato riaperto. E’ stato emanato “avviso di pericolosità”, considerata la possibile presenza di ostacoli semisommersi pericolosi per la sicurezza della navigazione.

Particolarmente complesse le operazioni di coordinamento dei numerosi interventi. E’ stato richiesto altresì la cooperazione di ormeggiatori e rimorchiatori portuali per la messa in sicurezza di unità e pontoni che avevano rotto gli ormeggi. Il personale della Guardia Costiera ha proseguito per tutta la notte i servizi di assistenza e pattugliamento ai fini di garantire la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare.

ACQUA A SAN MARCO – Nel pomeriggio di ieri, arrivata a quota 130 centimetri, l’acqua aveva già invaso gran parte di Piazza San Marco – uno dei punti più bassi della città – e ancora una volta non aveva risparmiato la Basilica di San Marco, “invadendo l’atrio con 70 centimetri d’acqua, che sicuramente produrranno danni ai materiali lapidei, mattoni e alle colonne dello storico edificio – spiegava all’Adnkronos l’ing. Campostrini della Procuratoria di San Marco -. Noi abbiamo messo in atto un sistema di valvole e di pompe che protegge la basilica fino ad acque alte di 80 centimetri, ma poco possiamo contro acque alte di 130 centimetri come quella di oggi, e il problema è che sono previsti altri picchi nei prossimi giorni. Stiamo studiando un sistema che possa proteggere i muri e quindi gli intonaci e i mosaici anche con le acque alte eccezionali, ma c’è bisogno dell’intervento dello Stato”. Poi la marea record.