Il ‘piano shock’ di Renzi  

Il 'piano shock' di Renzi

Pubblicato il: 15/11/2019 21:21

Un ‘piano shock’ di 120 miliardi che si tradurrà in una proposta di legge che verrà depositata il prossimo 15 gennaio e verrà messa a disposizione del Paese, del governo e del premier Giuseppe Conte a cui Italia Viva chiede di trasformare il piano in un decreto legge dell’esecutivo. “Italia Viva aprirà una grande campagna di ascolto che toccherà i Ministeri interessati ma anche le associazioni di categoria, i Comuni, il volontariato, gli investitori internazionali, le banche, le scuole e le università, in Italia ed all’estero. Chiediamo che lo votino tutti, anche le opposizioni”.

“Noi – ha spiegato Matteo Renzi a Torino alla presentazione del ‘piano shock’ di Iv – vogliamo lavorare nei prossimi due mesi e andare a verificare questo progetto e poi noi scriveremo entro due mesi da oggi, il 15 gennaio, un testo di legge che chiederemo al premier Conte di trasformare in decreto legge. Da forza politica che sta in maggioranza questo è il nostro contributo di Italia Viva per il Paese”.

Nel dettaglio, si tratta di un piano in 7 punti dedicato alle infrastrutture ed in particolare a sbloccare opere, già finanziate, ma bloccate.

Il primo punto riguarda ‘Strade e ferrovie: opere bloccate‘: “Oltre 74 miliardi di opere stradali e ferroviarie bloccate in Italia di queste 8 circa per mancanza di finanziamenti, le restanti per burocrazia. Italia Viva presenta un elenco di queste opere bloccate da grandi infrastrutture come Tav e Gronda all’autostrada Roma-Latina.

Poi, secondo punto, “Porti e aeroporti: investimenti per 3 miliardi sui porti e 4 miliardi di euro sugli aeroporti”. Quindi ‘Periferie e piani città‘: “Col nostro governo abbiamo abolito Imu prima casa, blocco addizionale Irpef e tassa di scopo ma attraverso il superamento del patto di stabilità abbiamo visto sbloccati decine di milioni di euro per investimenti. Il progetto ‘periferie’ nasce da un’idea di Renzo Piano e prevede 2,1 miliardi di euro di investimenti. L’accelerazione dei patti territoriali vale 3 miliardi di euro. Il ‘piano casa’ prevede 1 miliardo di euro di investimenti”.

Il quarto punto del piano shock di Iv è dedicato al “Dissesto idrogeologico: 25,9 miliardi sono già oggi disponibili e non spesi sul dissesto idrogeologico di cui: 12.800 per la mitigazione del rischio, 3.000 per l’edilizia scolastica, 3.900 per reti fognarie e depuratori, 3.100 per il sisma bonus, 3.150 per il piano invasi e piano acquedotti”.

Quindi, “Scuole e ospedali: 10 miliardi già distribuiti agli enti locali per progettare e realizzare edifici innovativi, sicuri e accessibili a tutti, nessuno escluso. Le nostre proposte: investire davvero: 3 miliardi in 3 anni nelle scuole e 2 miliardi in 3 anni negli ospedali; attenzione costante ai progressi dei lavori; focus sulle nostre aree interne: evitiamo lo spopolamento!; rilanciamo lo School Bonus; miglioriamo il bonus Cultura 18app; piano Infanzia per i bambini da 0 a 6 anni”.

Ed ancora, il sesto punto: “Cultura e turismo, ‘Modello Pompei’ per la valorizzazione del patrimonio artistico culturale 2 miliardi di investimenti nel solo settore culturale dei governi dei 1000 giorni, ancora bloccati”. Ultimo punto: “Energia e green act, accelerazione investimenti Terna, Eni, Snam ed Enel nel prossimo triennio pari a 15 miliardi; una vera transizione ecologica con 1 miliardo; fiscalità ecologica con riduzione del cuneo fiscale per investimenti strutturali in economia circolare; piano di adattamento ai cambiamenti climatici”.