Mobilità: spot auto ‘violento’ a Firenze, associazioni scrivono a due ministri 

Spot auto violento a Firenze, le associazioni a due ministri: fatelo ritirare

Un frame dello spot

Pubblicato il: 21/11/2019 11:51

“In questi giorni imperversa sui canali Rai e sulle principali reti private italiane lo spot dell’Alfa Romeo inneggiante la capacità “distruttiva” di una velocissima auto color verde acido, che entra nel centro storico di Firenze a tutta velocità, schivando pedoni e ciclisti, facendosi largo tra i vicoli medievali e persone indifese, quasi per dimostrare che, pur in una delle città d’arte più famose del mondo, con l’auto scattante e sportiva si può fare di tutto”.

Inizia così una lettera, inviata oggi ai ministri Dario Franceschini e Paola De Micheli, delle principali associazioni impegnate nella mobilità sostenibile, da Fiab a Salvaiciclisti, a Kyoto club, Bike to school, Famiglie senz’auto, Alleanza Mobilità Dolce, Rete #vivinstrada, Fondazione Michele Scarponi, Fondazione Luigi Guccione, Italian Cycling Embassy.

Nella lettera si condanna “il messaggio violento, diseducativo e fuorviante. Incita alla trasgressione delle regole del Codice della strada, quando il tema della sicurezza dovrebbe essere l’obiettivo comune da perseguire in un Paese in cui si registrano ancora quasi 3.500 morti l’anno per incidenti stradali, con un aumento costante degli utenti deboli nei centri urbani”.

In realtà lo spot sfrutta alcune sequenze di “6 Underground”, il nuovo film di Michael Bay che il regista americano ha realizzato per Netflix, e di cui è online il primo trailer.

“Visto così, non come trailer del film, ma come spot pubblicitario a sé stante, quei trenta secondi sono uno schiaffo alle persone e alle città, non soltanto alla città di Firenze -si legge-. Noi intendiamo stigmatizzare quel messaggio e chiedere di interrompere immediatamente la messa in onda sulle reti televisive di quello spot pubblicitario. Solo con il Vostro deciso intervento potremo dire di aver fatto un passo significativo verso quel cambio di cultura che tutti noi auspichiamo sul tema della sicurezza stradale e delle persone”.