Pubblicato il: 28/11/2019 21:31
di Francesco Saita e Assunta Cassiano
La Lega fa le prove per Roma. Quella andata in onda al teatro Italia, di via Bari nei pressi di Piazza Bologna, è la prima kermesse capitolina del Carroccio. “Aiuta Roma a tornare capitale’, – questo il titolo della manifestazione – vede sul palco Matteo Salvini firmare l’ultimo intervento, accolto dal coro ‘Matteo-Matteo’. Lui ringrazia e non nasconde la sua speranza: “Noi le elezioni le vinceremo”. Perché “qui li avete provati tutti”.
La prima stoccata, però, è riservata a Conte: “Mi querela? Bene, si metta in fila che prima c’è Carola‘. Poi è tutto Roma, non prima di riservare al premier le parole del Marchese del Grillo, “perché lui si sente come quello che dice ‘io sono io e voi non siete un ca…'”. Salvini detta i tempi per arrivare a contendere Roma: “Spero si voti entro un anno e mezzo”, ma quando il pubblico rumoreggia, chiedendo ‘prima-prima’, dice ancora: “Se potessi scrivere a babbo Natale… . Magari spero che si voti in primavera per tutto, per Roma, Lazio e Italia”, è il passaggio più applaudito del suo intervento.
I fischi arrivano invece ogni volta che nomina o la Raggi o Zingaretti. Gli altri buuu partono quando scorrono i video con i disastri di Roma, dall’immondizia nelle strade, alla criminalità, ai trasporti a pezzi. Salvini chiarisce che vuole la Lega in prima fila, anche a Roma: “Vogliamo un sindaco onesto e capace, io sono di coccio, mi piacciono le sfide difficile. Perché uno della Lega, perché li avete provati tutti”.
Ad aprire la manifestazione Claudio Durigon, uomo di coordinamento della Lega nel Lazio, che prende la parola dopo l’inno di Mameli, cantato a squarciagola dal pubblico in platea, tra bandiere d’Italia, della Lega e striscioni dei coordinamenti leghisti dei municipi capitolini. Temi caldi degli interventi, i temi della sanità e quelli della spazzatura. Due problemi che nella capitale sono in cima ai problemi dei cittadini: “Con i grillini abbiamo già governato, sappiamo che sono inconsistenti”, attacca l’ex sottosegretario al Lavoro.
Poi tocca a Giulia Bongiorno, data tra le possibili candidature di Salvini per il dopo Raggi. L’ex ministra della Pa, racconta la sua odissea per fare la carta di identità a Roma. Il pubblico annuisce: “Anche io ho avuto un problema come lei”, dice una signora con in mano la bandierina della Lega Salvini premier. Poi l’affondo: “Servono regole, rigore e tanto coraggio a Roma”, conclude Bongiorno.
Barbara Saltamartini sale sul palco. “Roma è diventata una discarica a cielo aperto, e questa cosa ha un nome e cognome”, dice la deputata romana, puntando dritto contro Nicola Zingaretti, definito “un essere politico pericoloso”. “Ma anche la Raggi ha le sue colpe, perché la sindaca c’entra con i rifiuti”, aggiunge. “Ama deve tornare a fare il suo lavoro, bisogna fare gli impianti di compostaggio, i termovalorizzatori, ripensare la differenziata, e investire sulla economia circolare”, è la ricetta per il principale problema di Roma. “Sono un romano doc, e mi vergogno di questa città, ci dobbiamo riprendere la regione, la città, l’Italia”, dice Antonio Maria Rinaldi, prof leghista.
“Ci dobbiamo riprendere le chiavi di questa città, che è nostra”, dice l’eurodeputato euroscettico. Francesco Zicchieri, spiega che tutto quello si fa per guardare negli occhi i nostri figli, per questo lavorano gli uomini della Lega. “Noi – sottolinea – quando eravamo al governo stavamo risolvendo i problemi”. “Oggi siamo le sentinelle del popolo”, assicura.