Musica: il sogno di una generazione precaria in ‘Se Ci Credi’ di Pignatiello  

il sogno di una generazione precaria in 'Se Ci Credi' di Pignatiello

Pubblicato il: 29/11/2019 10:15

Oggi, 29 novembre, esce ‘Se Ci Credi‘ (Goodfellas/Believe), terzo disco d’inediti di Antonio Pignatiello, disponibile nei negozi di dischi in formato deluxe 16×16 (un libro di 72 pagine con cd allegato) e in digital download sulle piattaforme on-line.

Il nuovo concept album del cantautore irpino Antonio Pignatiello, diretto e prodotto da Taketo Gohara, racconta il sogno di una generazione precaria, quella degli anni ’80: la crisi dei rapporti, la fuga dei cervelli, lo scricchiolare dei valori morali; un viaggio attraverso dieci canzoni, dieci vite, dieci immagini che si intrecciano su un sentiero di precarietà e insicurezza ma sempre in cerca di una vita migliore e di una ‘promised land'”. Un viaggio nel profondo per provare a raccontare la complessità della vita ‘con parole semplici’, per usare le parole di Bukowski. Dieci canzoni ridotte all’osso, pochi strumenti e qualche colore, come quelli della fisarmonica di Roberto Manuzzi, grande jazzista per anni al fianco di Francesco Guccini. Il sound di Pignatiello attinge dal rock americano e riporta ad artisti di riferimento come Bruce Springsteen e Tom Waits.

“Inseguivo un’atmosfera, un paesaggio sonoro in grado di raccontare quel mondo che avevo vissuto durante la mia infanzia – racconta Pignatiello – e che ancora mi portavo addosso; un posto che conservava intatta una parte delle mie impronte… I fantasmi di ‘Se ci credi’ li avevo frequentati in quelle vecchie strade affamate di sogni e di gioventù. La mia famiglia, i miei amici, Bruce Springsteen, Rolling Stones, Neil Young, Woody Guthrie… i romanzi di Jack Kerouac, H. C. Bukowski, Henry Miller, John Fante, Cesare Pavese, Italo Calvino, i racconti di Fernanda Pivano… i film western di Sergio Leone e quelli di fantascienza di Steven Spielberg”.