“Meno tasse e più famiglia”, la ‘contromanovra di FdI 

Meno tasse e più famiglia, la 'contromanovra' di FdI

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Pubblicato il: 01/12/2019 15:32

Abolizione del reddito di cittadinanza, delle varie sugar e plastic tax, a fronte di una ‘seria’ web tax e dell’introduzione di misure per le famiglie, come il reddito di infanzia e di investimenti per infrastrutture e territorio. Sono alcune delle proposte del gruppo al Senato di Fratelli d’Italia, che lancia la sua ‘contromanovra‘ a Bologna e sceglie l’Emilia Romagna proprio perché la regione sarebbe la più colpita dall’imposta su imballaggi e plastica monouso.

“Ci vengono a spiegare che vogliono combattere la plastica, loro che prendono ordini dalla Cina, responsabile dell’80% delle plastiche nei nostri mari”, attacca la leader di Fdi, Giorgia Meloni, che chiude la convention. “Siamo venuti qui a Bologna per dire che si può fare un’altra legge di bilancio, un’altra manovra è possibile”.

Le nuove imposte, denunciano i senatori, saranno di 6,1 miliardi per il 2020 e di oltre 11 miliardi nel 2021. E’ imprescindibile, per loro, l’abolizione del reddito di cittadinanza. “Miliardi sprecati anziché utilizzati per sostenere le imprese. Oltre mezzo miliardo al mese senza creare alcun posto di lavoro. Un provvedimento assolutamente demagogico che penalizza chi vuole lavorare e quegli imprenditori che danno fiducia al nostro Paese”, ammette il senatore, Alberto Balboni.

Oltre alla web tax, per un “fisco più equo”, i senatori rilanciano sulla flat tax sul reddito incrementale. Questa manovra, dice il senatore Andrea de Bertoldi, “ignora le partite Iva ed addirittura sottrae nei fatti quelle facilitazioni introdotte nella scorsa Finanziaria con il regime forfettario, utilizzando poi il diritto penale tributario, quindi le manette e le restrizioni delle libertà personali e della privacy”.

Giorgia Meloni, nel suo intervento, si sofferma sull’evasione dei piccoli imprenditori extracomunitari e la proposta del gruppo è quella, in questo caso, di un deposito cauzionale obbligatorio di 30mila euro per i cittadini extra Ue che intendono svolgere attività imprenditoriali in Italia. E poi, un aiuto più incisivo al bilancio delle famiglie, con la proposta di asili nido gratuiti e aperti a tempo pieno, Iva agevolata sui prodotti per l’infanzia e un reddito di infanzia da almeno 400 euro al mese per un figlio fino ai sei anni.

“L’occupazione femminile in Italia è inchiodata al 53%. Per pagarci le pensioni future non ci servono gli immigrati, basta che consentiamo alle donne italiane di lavorare. Si fa con gli incentivi, con le detrazioni, ma di tutto questo nessuno parla”.