Confindustria Medef e Bdi, crescita sia inclusiva via a riforme strutturali 

Confindustria Medef e Bdi, crescita sia inclusiva, via a riforme strutturali

foto Adnkronos

Pubblicato il: 05/12/2019 14:49

Una crescita “inclusiva, sostenibile e competitiva” che passi attraverso “riforme strutturali con cui ridare slancio alle imprese e rendere le economie più dinamiche”. E’ questa la mission che Confindustria, Medef e Bdi assegnano ai governi di Italia Francia e Germania per il prossimo futuro. E’ la dichiarazione congiunta firmata oggi dalle imprese al termine del trilateral business forum a mettere in fila le proposte dell’imprenditoria internazionale, presentate anche al premier, Giuseppe Conte, che guarda con molta attenzione anche e soprattutto all’economia verde, settore che necessita di “programmi di investimento forti e ambizioni e di un quadro normativo per la mitigazione dei cambiamenti climatici “coordinato, stabile e di lungo termine”.

L’Europa dunque “è imprescindibile e deve essere riformista”, sintetizza per tutti il leader di viale dell’Astronomia, Vincenzo Boccia al termine della due giorni internazionale e di ritorno dall’ìncontro con il Governo. “Conte ci ha dedicato davvero molto tempo: era molto incuriosito e ha fatto molte domande sul documento congiunto, il che ha dimostrato una grande sensibilità e rispetto da parte sua. Conoscete quali siano le divergenze e le convergenze attuali sulle politiche nazionali con questo governo ma il fatto che ci abbia dedicato così tanto tempo dimostra come sull’Europa si apra un dialogo forte”, ha aggiunto tornando per un momento alla politica nostrana.

Il corso della storia, d’altra parte, prosegue il documento congiunto, sta accelerando. L’Europa si confronta con cambiamenti radicali e in questo contesto “la transizione verso un’economia digitale e a basse emissioni rappresenta una sfida ma anche un’opportunità”, si legge. Crescita dunque e ancora crescita: è il messaggio rivolto alla politica. “Chiediamo ai nostri governi di attuare le riforme strutturali necessarie per ridare competitività alle nostre imprese e rendere le nostre economie molto più dinamiche: ridurre la tassazione che ostacola le nostre aziende, ottimizzare la spesa pubblica, a livello locale e nazionale, riformare il nostro sistema scolastico per adeguarlo alle esigenze del mercato del lavoro, promuovere gli investimenti e ridurre gli ostacoli allo sviluppo delle Pmi”, dicono ancora ad una sola voce gli imprenditori italiani, francesi, e tedeschi.

I governi inoltre sono chiamati a anche a sostenere la leadership digitale europea e ogni paese dovrebbe, chiedono ancora, “discutere in tempi brevi misure concrete per consentire alle aziende di essere meno dipendenti da tecnologie non europee e per riequilibrare la capacità delle imprese e dei cittadini di scegliere soluzioni europee alternative”. Capitolo a parte sulla politica industriale: “l’Unione europea dovrà sfruttare in modo più incisivo l’enorme potenziale del mercato unico e definire un’ambiziosa strategia di politica industriale pronta a sostenere lo sviluppo di tecnologie abilitanti fondamentali nelle catene del strategiche del valore.

Inoltre, tale strategia industriale dovrà essere accompagnata da una rivitalizzazione della nostra politica di concorrenza, presupposto essenziale affinché le centrali tecnologiche europee di domani siano in grado di competere a livello internazionale con i loro concorrenti americani e cinesi”, propongono ancora gli imprenditori. Non solo.Per la Ue sarà cruciale fare un uso “più deciso della politica commerciale europea per contrastare le misure unilaterali di distorsione del commercio dei suoi principali partner commerciali, in particolare gli Stati Uniti e la Cina”, concludono.