Sardine, endorsement dai Papaboys: “In piazza con loro”  

Sardine, endorsement dai Papaboys: In piazza con loro

(Fotogramma)

Pubblicato il: 07/12/2019 16:00

di Elena Davolio

Le Sardine ricevono l’endorsement dai Papaboys, movimento giovanile che ha cominciato a camminare con Giovanni Paolo II nei giorni della Giornata mondiale dei giovani di Tor Vergata e che ha seminato in tutto il mondo. I Papaboys, oggi movimento trasversale che raccoglie giovani ‘rifondaroli’ ma anche ‘meloniani’ e ‘salviniani’, sabato prossimo saranno in piazza San Giovanni a Roma per la manifestazione del movimento civico che sta prendendo il largo nel Paese. “Sono un movimento straordinario che parte dai giovani – osserva all’Adnkronos il presidente Daniele Venturi -. Crescano sempre più sardine e facciano cose alte. Io sarò in piazza con loro sabato”.

Chissà che ne penserà il Papa delle Sardine? “Il Papa li ha accesi – non ha dubbi il leader dei Papaboys -. Inutile dire altre cose. Bergoglio ha ricevuto Greta, ha messo insieme i movimenti popolari dell’America latina: i giovani se ne sono accorti. Con appena 25 gruppi su Whatsapp hanno messo insieme un movimento di massa, e a costo zero!”.

Un movimento attorno al quale si è creata grande attenzione, anche se c’è chi spera che si estinguano presto. “Tra i detrattori – osserva Venturi – c’è chi dice che sono politicizzati e strumentalizzati ma da quello che sto vedendo non mi pare per niente vero. Il mio augurio è che crescano sardine giovani e facciano cose alte. Il bello del movimento è che dicono cose che la politica non è riuscita a dire ai giovani: sono ‘per’, non ‘contro’, ma mi pare che in tanti lo abbiano capito e guardino alle Sardine con l’attenzione che meritano”.

Il presidente dei Papaboys – che sono attivissimi anche sui social con 5 milioni di seguaci e 300mila fan su Facebook e che stanno sperimentando l’intelligenza artificiale viaggiando su un server della Silicon Valley – confida molto nel movimento civico: “Sardine avanti tutta, andate e moltiplicatevi in ogni piazza, paese, città. Qualsiasi cosa pacifica venga dai giovani, fosse anche una vera rivoluzione, è la benvenuta. Siamo una democrazia libera di manifestare”.

“E’ straordinario un movimento con una visione sempre più grande e più bella per il Paese. Del resto, se non è la gioventù a rimetterlo in piedi, non saranno gli adulti a risistemarlo. La politica non è più una vocazione, ma un lavoro, un ‘oh che bello ho trovato un lavoro’. Non può essere così. I giovani non sono stupidi, lo hanno capito. E si sono organizzati”.

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