Mes, la risoluzione del centrodestra  

Mes, la risoluzione del centrodestra

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Pubblicato il: 11/12/2019 12:04

Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia presentano la loro risoluzione “in vista Consiglio Europeo del 12 e 13 dicembre 2019”. Per i partiti della minoranza ci sono una serie di paletti ineludibili che vanno posti, nella discussione della revisione del Mes, il meccanismo europeo di stabilità. “Con specifico riferimento alla riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), – scrivono le opposizioni, chiedendo – di non procedere ad alcuna formale adesione prima che le numerose criticità elencate in premessa siano discusse e risolte“.

Il centrodestra invita poi il governo a “non sottoscrivere l’adesione dell’Italia al MES così come ora proposto e segnatamente a condizionare l’adozione di ogni decisione vincolante in merito alla sua revisione all’esclusione di ogni riferimento, esplicito o implicito, alla possibilità concreta di imporre la ristrutturazione del debito pubblico di uno Stato qualora ricorra all’assistenza del MES ovvero qualora vi ricorrano istituti di credito di quello Stato.

Il documento, a firma dei capigruppo Riccardo Molinari (Lega), Anna Maria Gelmini (Fi) e Francesco Lollobrigida (Fdi), chiede di “dare d’ora in avanti compiuta attuazione alla L. 234/2012 riferendo in modo chiaro ed esaustivo alle Camere e agli organi parlamentari competenti circa l’effettivo stato di avanzamento del negoziato sul MES e sugli altri elementi del pacchetto”.

Per l’opposizione serve inoltre che ci siano “nell’ambito degli organismi competenti e d’intesa con i gruppi parlamentari, due ulteriori occasioni in cui il Parlamento nazionale potrà e dovrà essere coinvolto, per un’apposita riflessione che definisca gli indirizzi definitivi sulla materia, in vista dell’Eurogruppo di gennaio 2020 e del nuovo Consiglio Europeo di febbraio”. Serve inoltre, secondo il centrodestra di “rivedere la normativa relativa al Fiscal Compact, Six Pack e Two Pack, tutti provvedimenti nati negli anni della crisi, superando l’approccio rigido e parametrico da essi previsto e valorizzando maggiormente gli elementi legati alla crescita delle economie degli Stati membri”.

Il governo deve poi “opporsi in ogni sede a qualsivoglia progetto di garanzia europea dei depositi (Edis) che preveda il limite all’acquisto dei titoli di Stato da parte delle banche di ogni singolo Stato e il venire meno della caratteristica di ‘risk free’ per gli stessi titoli”. E anche di “intensificare l’attività negoziale affinché la definizione della metrica di contribuzione all’EDIS tra i diversi sistemi bancari nazionali non risulti eccessivamente penalizzante per quello italiano”.

“Ancora con riguardo a EDIS, si ribadisce, deve essere esclusa ogni ipotesi, esplicita o implicita, di ponderazione del cosiddetto rischio dei titoli di Stato per il finanziamento del debito pubblico, come pure di vincoli di portafoglio o altri limiti massimi sulla detenzione di tali titoli da parte degli istituti di credito”.

“In ogni caso, qualora si intenda mantenere l’impostazione di ‘logica di pacchetto’ – spiegano Lega-Fi e Fdi – che ha dimostrato di non avere chiari confini, dovranno essere formalizzati, in modo inequivoco sia il metodo sia i contenuti del ‘package approach’, subordinando l’eventuale adesione del nostro Paese al MES, con le necessarie modifiche che eliminino le criticità suesposte, alla precisa formalizzazione e contestuale approvazione delle altre riforme UE (BICC e EDIS)”.

Teminando con la richiesta di “annunciare in modo visibile ed esplicito la necessità di cancellare l’immunità assoluta concessa al MES e a suoi dirigenti per renderlo sottoposto quanto meno alla corte di giustizia dell’UE”.

MELONI – “Fratelli d’Italia è orgogliosa di aver promosso la stesura e la presentazione di una risoluzione unitaria delle forze di centrodestra sul MES. È un segnale estremamente importante di unità, compattezza e solidità della coalizione“, commenta all’Adnkronos la leader FdI Giorgia Meloni. “Oggi – aggiunge – Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si presentano uniti in una battaglia campale per la difesa dell’interesse nazionale italiano”.