‘Ultimo samurai’, prima graphic novel dedicata a Mishima 

'Ultimo samurai', prima graphic novel dedicata a Mishima

Pubblicato il: 11/12/2019 17:26

Oltre 200 pagine, tavole concepite con anima cinematografica, per raccontare le pieghe segrete e più autentiche della vita del pensatore e drammaturgo giapponese: “Yukio Mishima. Ultimo Samurai” è il primo fumetto al mondo dedicato allo scrittore, suicidatosi nel 1970 nella forma del ”seppuku”, lo sventramento rituale, per denunciare la perdita dei valori della tradizione e dell’onore militare nel suo Paese. La graphic novel dedicata a Kimitake Hiraoka, al secolo Yukio Mishima, è edita da Ferrogallico Editrice di Milano e curata da Federico Goglio, con i disegni di Massimiliano Longo e la prefazione di Mario Vattani.

L’opera sarà presentata a Roma stasera, alle 18, al Caffè letterario Horafelix in via Reggio Emilia 89, alla presenza dell’autore Federico Goglio, del diplomatico e autore della prefazione, Mario Vattani, e Andrea Del Mastro delle Vedove, deputato e membro della Commissione Affari Esteri della Camera dei deputati. A Milano, invece, la presentazione si terrà il 14 dicembre, alle ore 19 allo Yamato Shop in via Tadino di fronte al civico 5, in collaborazione con Yamato Video, nota azienda italiana attiva nella produzione e distribuzione di audiovisivo anime.

“Yukio Mishima. Ultimo Samurai” è un lavoro di ricerca storica e biografica durato due anni, elaborato su un paziente studio iconografico della casa di Mishima. “Tutto ciò che è stato disegnato – spiega all’Adnkronos il giornalista e curatore del fumetto, Federico Goglio – non è frutto di fantasia, ma di una riproduzione della casa, degli oggetti, dell’arredamento della casa di Mishima”.

La sera del 24 novembre 1970 Mishima consumò una cena di addio insieme a quattro membri dell’Associazione degli scudi, con cui il giorno seguente avrebbe portato a termine il suo eclatante suicidio pubblico. Proprio dal racconto di quella notte particolare nasce l’opera: “E’ lecito immaginarsi – sottolinea Goglio – che non abbia dormito come tutte le altre notti e che, guardando gli oggetti e i libri in casa sua, abbia ripercorso con la mente almeno gli ultimi dieci anni della sua vita, fondamentali per la presa di coscienza e per il suo ultimo gesto”.

L’edizione, rilegata, conta oltre 200 pagine, testi extra e bozzetti preparatori. Dal fumetto ne esce una figura di Mishima “differente da quella che si dice e che si diceva allora – sottolinea il giornalista – Ne esce un uomo dall’estrema lucidità e dall’enorme coerenza. In dieci anni ha fatto molte cose che portarono al suo gesto e che non furono comprese”.

Il fumetto è suddiviso in cinque parti, più un prologo ed un epilogo, che si sviluppa circolarmente, come la vita stessa di Mishima, che vive nell’immaginario della morte come risurrezione ad un’eternità più grande e manifesta che si fa esempio per un popolo.

“La sua vita è una sorta di cerchio – osserva Goglio – tutto ciò che ha fatto e scritto sono tappe di un percorso che si chiude. Gli ultimi dieci anni della sua vita furono sofferti, diventare un uomo di azione oltre che uomo di penna contrastava con la sua figura di intellettuale, ma tutti i passaggi si spiegano nel gesto finale”. Perché dedicare un fumetto a Mishima? “E’ uno dei più grandi scrittori giapponesi del ‘900 e uno dei più grandi del ‘900 in assoluto – conclude il giornalista – Era assurdo che non ci fosse ancora una biografia a fumetti dedicata a lui”.