Ma Babbo Natale esiste? ‘A 8-9 anni i primi dubbi, ecco cosa dire’  

Ma Babbo Natale esiste? 'A 8-9 anni i primi dubbi, ecco cosa dire'

Pubblicato il: 16/12/2019 14:49

di Margherita Lopes

Dopo anni passati a scrivere letterine e lasciare latte e biscotti (ma anche qualche carota per le renne) vicino al camino o all’albero di Natale, i genitori si trovano a gestire domande ‘scottanti’. Alimentate dal passaparola e dai risultati delle ricerche su Google. “I primi dubbi sull’esistenza di Babbo Natale arrivano verso gli 8-9 anni. Ebbene, i genitori non devono dire mai bugie. Finché i bambini ci credono in modo cieco e assoluto, gli adulti dovranno coltivare la cosa. Ai primi dubbi, però, i genitori dovranno sostenere sì l’esistenza di Babbo Natale, anche in modo convinto, ma senza insistere troppo”, consiglia il pediatra Italo Farnetani, docente alla Libera Università Ludes di Malta, che regala all’AdnKronos Salute i consigli per una Natale perfetto a misura di bambino.

“Così, quando dopo qualche mese i figli si convinceranno che effettivamente Babbo Natale non esiste – spiega – i genitori non avranno investito troppo della loro credibilità su un argomento che è destinato a risultare un insuccesso, ma nello stesso tempo non avranno contribuito ad abbattere troppo rapidamente una favola alla quale anche i grandi, se potessero, vorrebbero credere”. I genitori inoltre devono presentare il Natale “come viene interpretato dalla maggioranza delle persone, e cioè come una festa religiosa che celebra la nascita di Cristo, e non come una festa laica (per esempio per l’inizio dell’inverno o la festa del solstizio). La scelta non è confessionale o ideologica – precisa Farnetani – ma si basa su solide motivazioni psicologiche: i bambini hanno bisogno di identificarsi e assimilarsi al gruppo dei coetanei, cioè ai comportamenti dei loro compagni”.

“Considerando che la maggioranza della popolazione ritiene che il Natale sia una festa religiosa che viene ricreata attraverso il presepe – osserva – è inopportuno che i genitori si mettano in minoranza e si autoescludano dal comportamento collettivo. Proprio perché i bambini tendono a comportarsi come i coetanei, i piccoli si porranno il problema del perché quasi tutti, al contrario della propria famiglia, pensano che il Natale sia una festa religiosa. A questo punto le possibilità sono due, una peggiore dell’altra: o i figli riterranno che i genitori abbiano detto una bugia, oppure, assimilandosi ai propri genitori, si sentiranno diversi”.

Quanto ai regali, “vanno scelti quelli alla moda – raccomanda il pediatra – perché sono una garanzia di gradimento e successo. Infatti le ditte scelgono i prodotti in base a ricerche sui gusti e le preferenze dei bambini. Inoltre bisogna considerare sempre che bambini e adolescenti vogliono sentirsi uguali ai coetanei, per questo tendono a seguire le mode e avere anche tutti gli stessi gusti. Nel caso degli adolescenti, poi, meglio evitare le sorprese, ma chiedere sempre ciò che desiderano”. Un’idea è anche quella di regalare il dvd del film ‘La leggenda del pianista sull’oceano’ e il libro da cui è tratto, ‘Novecento’ di Alessandro Baricco. “Se l’adolescente vede il film – spiega Farnetani – può essere invogliato a leggere il libro, che è breve e piace molto a questa età”. E il telefonino? “E’ un’ottima idea regalo – dice il pediatra, un po’ controcorrente su questo tema – e può essere usato dai bambini già dai 3 anni”.

Quanto ai giochi, “è bene non sceglierli mai troppo costosi. Oggi i bambini sono sempre più soli e perciò hanno bisogno di poter occupare il tempo libero in un modo alternativo a guardare la televisione o il tablet. E’ utile che abbiano a disposizione molti giochi tra i quali poter scegliere, ed è importante che permettano di sfidarsi anche in compagnia, con altri bambini o con gli adulti. Come indicazione generale, i giochi da tavolo sono graditi a tutti, le bambole sono il regalo preferito dalle bambine, mentre automobiline e trenini lo sono per i maschietti”. Durante le feste natalizie, continua il medico, il cibo ha una importanza fondamentale. “Assurdo perciò voler cambiare lo stile di regime alimentare o, ancora peggio, cercare di ‘fare la dieta’ durante le feste. Dal 24 dicembre al 6 gennaio si deve dimenticare ogni tipo di restrizione alimentare”, suggerisce, per la gioia di grandi e piccoli.

“Sarà importante portare in tavola le ricette e i piatti regionali perché questa è un’occasione per fare acquisire ai figli le radici dei propri luoghi”. E i dolci? “Anche in questo caso nessuna preoccupazione, perché quello che conta è lo stile di vita che si tiene durante l’anno e non è ciò che si fa in 15 giorni – assicura Farnetani – Perciò libertà di mangiare i dolci, ma solo in compagnia: mai lasciare il bambino da solo a rimpinzarsi, per esempio mentre guarda la televisione. Con la raccomandazione di non dimenticare mai di lavarsi i denti dopo i pasti”.

E il sonno? “Durante le vacanze natalizie è quasi sempre impossibile mandare a letto i bambini all’ora consueta, ed è anche più difficile che il bambino si addormenti con facilità, considerando tutte le emozioni, le novità delle giornate. E’ importante perciò – consiglia il pediatra – che i genitori alla sera non abbiano mai fretta eccessiva di mandare i bambini a letto per evitare che restino svegli troppo a lungo. Il consiglio è di mandare a letto i figli solo ‘quando gli si chiudono gli occhi'”.

Alcol assolutamente vietato fino all’età di 12 anni “e da non concedere nemmeno per i brindisi – avverte Farneatni – Dopo i 12 anni i genitori potranno dare gli alcolici per il brindisi, ma solo se saranno i figli a richiederlo e comunque mai ai pasti. Dopo i 15 anni, se gli adolescenti lo chiedono, possono bere poco di vino saltuariamente durante i pasti”. Quanto ai ‘botti’ di fine anno, “non esistono fuochi d’artificio sicuri. I bambini e possibilmente anche gli adolescenti non devono mai usarli da soli, nemmeno quelli più innocui. Il fatto che ci siano fuochi di artificio a norma di legge non significa che non siano pericolosi”.

Infine il rischio influenza: “Per evitare nei limiti del possibile i contagi è importante aprire le finestre periodicamente, poiché l’aria stagnante favorisce la diffusione di molti agenti infettivi, in particolare del virus dell’influenza. E’ bene ricordare, inoltre, che le malattie respiratorie si trasmettono anche attraverso le mani sporche. E’ importante perciò lavarsi periodicamente le mani almeno per 20 secondi – conclude il medico – e in caso di raffreddore non abbandonare i fazzoletti usati, ma gettarli nella pattumiera”.