Topi morti vicino alla ricotta, scoperto ovile degli orrori  

Topi morti vicino alla ricotta, scoperto ovile degli orrori

(Fotogramma)

Pubblicato il: 16/12/2019 14:22

Un ovile degli ‘orrori’ è stato scoperto dai carabinieri a Raffadali, nell’agrigentino. “I militari di Raffadali, insieme ai colleghi del Centro Anticrimine Natura e del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, hanno dato il via a un blitz in un ovile adibito anche a caseificio” dicono i carabinieri.

Quando sono entrati nel piccolo fabbricato, in contrada Butermini, i militari si sono trovati davanti uno scenario agghiacciante: topi morti rinvenuti vicino a caciotte, ricotte e altri prodotti caseari realizzati senza alcuna autorizzazione; altri roditori che scorrazzavano fra gli ovini macellati clandestinamente e abbandonati vicino ai formaggi pronti per la vendita. Insomma un vero e proprio caseificio inesistente, anche sulla carta. “Tutti prodotti assolutamente non tracciabili, confezionati senza alcun presidio sanitario e in spregio anche alle più elementari regole sulla sicurezza degli alimenti – dicono gli inquirenti – Ad ogni stanza perquisita, veniva alla luce un’amara sorpresa: nel locale di conservazione di mangimi per gli animali, i carabinieri hanno infatti trovato anche dei farmaci per uso veterinario detenuti abusivamente”. Immediatamente, i carabinieri hanno sequestrato più di 300 chili di alimenti in pessimo stato di conservazione, formaggi e carne principalmente. E hanno anche elevato sanzioni amministrative per 65mila euro.

Per il titolare del ‘caseificio’, un 59enne di Raffadali già noto alle forze dell’ordine, sono scattate le manette, per frode in commercio e contraffazione di sostanze alimentari. I carabinieri lo hanno accompagnato in carcere ad Agrigento, dove verrà sentito dai giudici per l’udienza di convalida. La Procura della Repubblica di Agrigento, nel frattempo informata dell’accaduto, ha disposto l’immediato ritiro dei prodotti caseari venduti presso gli esercizi commerciali di Agrigento e provincia. I carabinieri si sono messi così sulle tracce del corriere addetto al trasporto dei prodotti presso alcuni negozi della provincia. Il risultato è stato l’ulteriore sequestro di 100 chili di formaggio che sono stati così sottratti alla vendita al pubblico. Sull’intero ovile è scattato il sequestro.