(Afp)
Pubblicato il: 17/12/2019 15:22
”L’Italia deve riprendere il suo ruolo di mediatore tra le fazioni libiche per contribuire a diminuire le tensioni e arrivare a un terreno comune per procedere verso i negoziati e il processo politico”. Ne è convinto l’analista Mohamed Eljarh, cofondatore del ‘Libya Outlook for Research and Consulting’ con sede a Tobruk nell’est della Libia, che in un’intervista ad Aki – Adnkronos International nel giorno della visita a Tripoli e Bengasi del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha esortato l’Italia a compiere ”sforzi sinceri, sostenibili e ad alto livello perché si arrivi a un risultato”.
Secondo l’analista, ”le principali preoccupazioni dell’Italia riguardano i migranti e l’energia. Fino a quando l’Italia può garantirsi un accordo su questi due dossier, l’Italia sarà felice di lavorare con chiunque controlli la Libia”. Ma per Eljarh ”solo un’Europa unita con una strategia e un approccio chiari alla crisi in Libia può contrastare un evidente aumento del coinvolgimento russo e turco in Libia”. Quindi, ”la cosa migliore che l’Italia può fare è lavorare con i partner della Ue, e soprattutto con Francia e Germania, per contribuire a raggiungere una posizione e una politica comune e forte della Ue rispetto alla Libia”.
In questo contesto, ha concluso, ”il processo di Berlino è in fase di stallo e sta riscontrando una serie di ostacoli seri dati dalle recenti escalation sul campo e tra gli attori stranieri impegnati nel conflitto”.