1000 lettere per un sorriso da un Babbo Natale di 19 anni 

1000 lettere per un sorriso da un Babbo Natale di 19 anni

Pubblicato il: 27/12/2019 20:29

di Veronica Marino

1000 lettere “per strappare un sorriso” da un Babbo Natale di 19 anni, senza barba né vestito rosso. E’ Giorgio Carlo Lamberti, un ragazzone alto 1,96, che ha consegnato a mano, insieme ai suoi amici Giorgia e Marco, già 500 lettere ai passanti di una delle vie centrali della Capitale, pronto a fare altrettanto nel giorno di Capodanno. “Quanta malinconia ha il Natale? Quanta felicità possiede che noi non vediamo? Tu sei felice? Spero di sì, perché te lo meriti per la persona che sei e che molti forse vedono o non vedono. Non ci conosciamo ma so un po’ come ti senti…”. Comincia così la lettera di questo giovane Babbo Natale, romano, appena diplomato in cinematografia e fresco del suo primo libro, ‘Due Fiori all’Alba’,, pubblicato da lui stesso con il selfpublishing. Un libro in cui ogni poesia è ‘nata’ ascoltando una precisa canzone.

Attento al prossimo, alle malinconie che i giorni di festa portano a galla quando la solitudine non riesce a farci compagnia, quando le tristezze bussano più forte del ritmo frenetico di ogni giorno, Giorgio Carlo ha deciso di investire così i giorni di festa, a incontrare sguardi di sconosciuti, a parlare con i loro cuori attraverso le sue lettere e il suo sorriso. “Di certo io non ti stravolgerò la vita. Ti avrò dato solo questo pezzo di carta e basta… – scrive – Sei una bella persona, con delle qualità, con una fragilità interna magica…Vorrei vederti un giorno esprimere almeno un desiderio…Hai il privilegio di essere tu al comando della tua vita. Sta solo a te saper cominciare da un punto, guardarti allo specchio e sorridere per il fatto che esisti e mai nessuno potrà essere Te…Ti ringrazio tanto perché tu sei il motivo per ogni mia rima, per ogni mia riga, per ogni mio desiderio. Amati e lascia correre. Nessuno saprà superarti“.

Una iniziativa così fuori dal comune non è passata inosservata: “L’idea mi è venuta due mesi fa, seduto a un tavolo con un mio amico in un bar – racconta Giorgio Carlo Lamberti all’Adnkronos – Stavamo parlando già del Natale e del fatto che molta gente scappa un po’ da queste feste per mancanza di affetto o addirittura scappa dall’ipocrisia di certe famiglie. Io so cosa vuol dire, per via del mio passato da bambino, non trovare felicità nelle giornate e desiderare per un attimo la voglia di sorridere casualmente. Allora mi è venuta questa idea di consegnare più di mille lettere per Natale alle persone con l’unico scopo di poter strappare a loro, anche per un secondo, un sorriso e farli sentire, nel loro piccolo, meno soli a Natale. L’idea che una persona sia insoddisfatta della propria vita in giovane età e che si senta triste a Natale, rattrista anche me. Penso che ogni persona abbia il diritto di essere felice”.

Le tue lettere sembrano più rivolte al genere femminile, ad un certo punto parli di sognatrici…”Sembra strano, forse non molti saranno d’accordo con me, ma penso che le donne debbano avere per prime tutto il bene che offre il mondo. Se penso alla vita mi viene in mente subito una donna. Penso che sia normale, senza una figura femminile non saremmo nemmeno qui a parlare. Per uno scrittore la donna è tutto. È colei che ti fa scoprire la tua fragilità, che ti fa capire che in questo mondo esistono anche i fiori e non solo campi grandi ma vuoti, spenti. Molte ragazze, soprattutto in quest’epoca, sono le prime vittime di questo mondo. Hanno la capacità di sorridere e di affrontare la giornata ma con un dolore dentro che un uomo non può immaginare. Io ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia fatta in gran parte di donne. Loro sono le prime a dare tutto per un amico, per un figlio, un fratello, il compagno. Penso che sia giusto che un uomo cominci a preoccuparsi di non far mancare il sorriso prima di tutto ad una donna“.

Convinto di consegnare vis à vis le restanti 500 lettere per Capodanno, Giorgio Carlo ha suscitato differenti reazioni: “All’inizio le persone erano un po’ incredule. Sono alto 1.96, un po’ di timore lo metto se arrivo così all’improvviso. Poi, appena ho detto che volevo solo consegnare una lettera per augurare un buon Natale e strappare un sorriso, la risposta è stata proprio quella che volevo… un bel sorriso con un grazie. È li che ho capito che basta così poco nella vita per essere felici. In fondo siamo fatti tutti di emozioni, è un peccato poi farci le guerre per nulla. Ovviamente ci sono persone che hanno rifiutato o che non mi hanno neanche risposto ma le capisco. Anzi, gli voglio tanto bene e spero che un giorno la loro timidezza o la loro rabbia possano dar vita a felicità e amore”.

Sul retro di ogni lettera ci sono anche i profili social (@duefiori_r13) e l’invito a creare una storia su Instagram: “Sono diplomato in cinematografia e ho sempre avuto voglia di dar vita attraverso video e immagini a ciò che pensavo e scrivevo. Quindi ho deciso di unire la mia scrittura con i video e sono usciti fuori dei cortometraggi come ‘donna è vita’ e ‘poeti’ che usciranno a breve sui miei social. Il mio scopo è emozionare le persone attraverso le immagini. Spero di riuscirci”, dice Giorgio Carlo Lamberti che nell’introduzione del suo libro scrive: “Ho sempre pensato che essere me stesso sia un compito molto difficile; essere alto un metro e novantasei, avere una corporatura robusta e percepire il timore della gente solo per la tua presenza, è un po’ fastidioso. Non ho mai puntato il dito contro nessuno, al massimo verso me stesso, motivo per cui sostengo che la convivenza con la propria coscienza sia la battaglia quotidiana più complessa che si possa intraprendere…”.