Cultura: primo dizionario Italiano-Lakota, salvare l’identità di un popolo 

Dizionario Lakota-Italiano, salvare l'identità di un popolo

Pubblicato il: 30/12/2019 17:29

(di Veronica Marino)

Preghiera, Rispetto, Compassione, Onestà, Generosità, Umiltà, Saggezza. Soni i 7 valori dei Lakota, una tribù di nativi americani che, come altre, ha dovuto lottare per il semplice diritto all’identità, e che Raffaella Milandri (attivista dei diritti umani per i popoli indigeni) ha conosciuto da vicino, decidendo infine di intraprendere la non facile impresa di scrivere, insieme a Myriam Blasini, il primo dizionario Italiano-Lakota edito dalla casa editrice di San Benedetto del Tronto, Mauna Kea, dal titolo ‘Lessico Lakota’.

“Un’impresa non facile – racconta Raffaella Milandri all’Adnkronos – perché la lingua lakota non era mai stata scritta e lo fu solo a partire da metà dell’800 per opera di missionari cristiani. Ragione per quale ha subito molte influenze, contaminazioni e variazioni, tenendo anche conto del fatto che, nel periodo più buio per i nativi americani, a fine 800, venne anche vietato loro di parlarla, oltre che di celebrare i propri culti, i canti, le danze, le tradizioni”.

Raffaella Milandri e Myriam Blasini hanno lavorato con il massimo scrupolo e si sono confrontate con le fonti riconosciute vale a dire il primo dizionario Inglese-Lakota scritto da Buechel e il dizionario Lakota-Inglese scritto dallo studioso Lakota, White Hat, traduttore delle parti originali del film ‘Balla coi lupi’. Non solo. Hanno anche approfondito i progetti universitari portati avanti in alcune riserve per salvare la lingua Lakota. E hanno scelto, infine, di selezione le parole più significative e sulle quali c’era maggiore convergenza tra le fonti. Tra queste parole c’è ‘wacantognake’ che, spiega Raffaella Milandri, “corrisponde a uno dei 7 valori Lakota e significa appunto generosità. E’ la parola che più mi ha colpita perché – spiega – per i Lakota è fondamentale il fatto di essere disponibili a offrire il proprio tempo e le proprie cose agli altri. E’ un principio di vita basilare. I Lakota ancora non capiscono, infatti, perché l’uomo bianco continui ad accumulare più cose di quante gliene servano”.

Non è certo un caso se, con ‘Lessico Lakota’, Raffaella Milandri è già al suo terzo libro sui nativi americani (‘La mia tribù. Storie autentiche di indiani d’America’ e ‘Gli Ultimi Guerrieri. Viaggio nelle Riserve Indiane’): “Per me – dice – studiare e salvaguardare i diritti dei popoli indigeni e in particolare dei popoli nativi americani è una missione. Ritengo che la loro spiritualità sia molto alta, capace di resistere a tutte le atrocità subite. I loro valori umani originari hanno una valenza superiore rispetto a quelli che guidano il mondo in cui viviamo noi. Insomma, sono convinta che i nativi americani abbiano tanto da insegnarci”.

E salvaguardare i loro diritti, sottolinea Raffaella Milandri, è possibile a partire dalla salvaguardia della loro identità che passa per la loro lingua. “Parlando con i miei amici Lakota mi sono resa conto che per loro abbandonare il Lakota e parlare solo in inglese, equivale ad abbandonare la loro spiritualità, la loro cultura, la loro identità. La lingua Lakota è depositaria di tutto questo. Ed è per tale motivo che ho sposato la loro causa e ho voluto scrivere, insieme a Myriam Blasini, questo dizionario, facendo di tutto perché uscisse entro il 2019, Anno Internazionale delle Lingue Indigene proclamato dall’Onu”, il cui logo campeggia, infatti, nelle locandine della presentazione del libro. Questo dizionario, dunque, segna un’altra tappa della missione di Raffaella Milandri, ad oggi membro onorario della Four Winds Cherokee Tribe in Louisiana, e adottata già dal 2010 nella famiglia Black Eagle della tribù Crow.