Da Conte a Renzi, ecco quanto guadagnano i big della politica 

Da Conte a Renzi, ecco quanto guadagnano i big della politica

(Fotogramma /Ipa)

Pubblicato il: 03/01/2020 19:09

Dal più ‘modesto’ Matteo Salvini al ‘Paperone’ Silvio Berlusconi. Spulciando fra le dichiarazioni dei redditi depositate in Parlamento nel 2019, è tempo di conti in tasca per i big della politica italiana. E se i guadagni del Cav non sono certo una sorpresa, a colpire è il dato su Matteo Renzi, che incassa ben 700 mila euro in più in un solo anno. Grande assente nell’elenco, almeno per ora, il leader pentastellato Luigi Di Maio che non ha ancora fornito la dichiarazione 2019.

CONTE – Oltre un milione di euro. E’ quanto ha guadagnato il premier Giuseppe Conte nel 2018. Secondo l’ultima dichiarazione dei redditi depositata in Parlamento nel 2019 e pubblicata online, il presidente del Consiglio ha denunciato al fisco un imponibile di 1 milione 155mila 229 euro rispetto ai 370mila 314 euro percepiti l’anno precedente. A Palazzo Chigi dal 2018, Conte ora guida un nuovo governo a maggioranza giallorossa, M5S-Pd, e in un anno si ritrova nel portafoglio 700mila euro in più. Nella sua ‘dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale’, firmata il 29 novembre scorso, Conte attesta che non sono intervenute “variazioni” in “rapporto all’ultima dichiarazione presentata”: questo significa che resta proprietario di un fabbricato a Roma, probabilmente la sua abitazione privata, e di una Jaguar d’epoca, modello XJ6, immatricolata nel ’96. L’incremento dell’imponibile, spiegano fonti di Palazzo Chigi all’Adnkronos, è dovuto al fatto che quando Conte ha assunto l’incarico di presidente del Consiglio ha dovuto chiudere tutti gli incarichi pendenti emettendo le relative fatture, e, quindi, ha fatturato in un solo anno importi che altrimenti sarebbero stati diluiti nel corso del tempo.

SALVINI – Secondo quanto risulta dall’ultima dichiarazione dei redditi, pubblicata online, il reddito imponibile di Matteo Salvini ammonta a 70mila 173 euro. Nel documento – firmato il primo ottobre 2019 e relativo all’anno 2018 – all’interno della casella delle variazioni rispetto all’anno precedente, figura la dicitura “Bg Selection Sicav” (società di gestione lussemburghese) per “1.112,991” azioni.

MELONI – Quasi centomila euro. E’ quanto dichiarato nel 2019 dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Secondo l’ultima dichiarazione dei redditi, firmata il 7 ottobre 2019 e relativa all’anno 2018, la parlamentare ha presentato un reddito imponibile di 97mila 145 euro. Nel documento, pubblicato sul sito della Camera, Meloni attesta che “nessuna variazione patrimoniale è intervenuta in rapporto all’ultima dichiarazione presentata e pubblicata” nel 2018.

BERLUSCONI – Con un imponibile di 48 milioni di euro dichiarati al fisco nel 2019 Silvio Berlusconi si conferma il ‘Paperone’ tra i leader di partito. Secondo la ‘dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale’ firmata il 16 ottobre scorso e consultabile online, il leader di Forza Italia ha un imponibile di 48.022.126 euro (riferito al ‘periodo d’imposta’ 2018). ”Rispetto all’ultima dichiarazione”, si legge nel documento, ”non è intervenuta nessuna variazione”, anche riguardo il patrimonio mobiliare e immobiliare.

RENZI – Quasi 800mila euro. A tanto ammonta l’imponibile dichiarato da Matteo Renzi nel 2019 e relativo al periodo d’imposta 2018. Spulciando le sue ultime dichiarazioni dei redditi depositate in Parlamento, si scopre, infatti, che il leader di ‘Italia Viva’, diventato senatore alle ultime politiche, ha guadagnato 796mila 281 euro, rispetto alle 29mila 315 euro percepite l’anno d’imposta precedente. Oltre 700mila euro in più nel portafoglio in un anno.

Renzi ha firmato la sua ‘dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale’ l’8 dicembre scorso. Nel documento il fondatore di Iv attesta che ”in rapporto all’ultima dichiarazione presentata” sono intervenute alcune ‘variazioni’: la cessione, il 27 maggio scorso, di “due unità immobiliari” a Pontassieve, in provincia di Firenze, di cui aveva il “possesso al 50%”, ovvero, riferiscono nel suo entourage, la casa e la tavernetta annessa; la liquidazione della ‘Digistart srl’ con sede a Firenze, che vedeva l’ex premier socio con una quota da 10mila euro. Tra le ‘variazioni’, inoltre, è menzionato l’incarico di liquidatore della stessa ‘Digistart’, l’azienda fondata con Marco Carrai e che non ha mai operato, come precisato dallo stesso Renzi. Al netto della vendita dei due fabbricati a Pontassieve, nel ‘portafoglio’ di Renzi restano le quote di fabbricati e terreni tra Firenze e la sua città natale, Rignano sull’Arno.

Nel dettaglio, come certificato dalla dichiarazione dei redditi precedente, ovvero relativa al periodo d’imposta 2017, l’ex rottamatore possiede il “22,5% di un fabbricato e di terreni” a Rignano sull’Arno; il “50% di un fabbricato e di un terreno a Firenze”. Sempre a Rignano sull’Arno Renzi ha poi il 2,5% della nuda proprietà di “un fabbricato e di un terreno”. Il leader di ‘Iv’ ha mantenuto anche la ‘Mini Cooper SD’, immatricolata nel 2018.