Franceschini ai dem: “Ora fase due della politica” 

Franceschini ai dem: Ora fase due della politica

Pubblicato il: 13/01/2020 12:09

“Ora deve iniziare una fase due, una nuova fase politica e programmatica, vanno affrontate insieme o non funzionano”. Lo ha detto Dario Franceschinial seminario del Pd nell’abbazia di Contigliano. “Questo è un nuovo inizio”, “dobbiamo toglierci i dubbi e avere la convinzione che in agosto abbiamo fatto la cosa giusta. Ma partire contro non è sufficiente, per dare fiato e continuità, ora servono continuità nell’azione di governo e il collante della prospettiva politica”, ha continuato il ministro, aggiungendo: “Vorrei la smettessimo con questa idiozia della mancata discontinuità: la discontinuità c’è su tutto, come si fa a dire di no? Sui migranti, sugli sbarchi, sulla flat tax”.

Basta ansia da competizione, che non paga. E’ una condizione di debolezza complessiva perché più sono stata usate tecniche di distinzione più il ritorno è stato negativo”, ha spiegato, rimarcando: “Togliamo l’ansia da competizione nel governo, la prospettiva comune rende i risultati positivi”. Parlando degli alleati, per Franceschini “dobbiamo fare di tutto perché vengano di qua, in questo campo, davvero può bastare essere felici, nel giusto ma minoranza?”.”Dobbiamo andare avanti in questa prospettiva che è importante per la democrazia italiana, anche quando ti dicono dei no”, ha spiegato il ministro della Cultura sottolineando la necessità di cercare un dialogo “con il M5S e con i moderati che non si riconoscono più nelle politiche estremistiche di Salvini”.

Con la nuova legge elettorale, proporzionale con il 5% di sbarramento, “c’è spazio per una nuova vocazione maggioritaria del Pd”, ha quindi aggiunto. “Prima siamo sempre stati spinti a creare maggioranze prima per prendere un voto in più dell’avversario e cercato qualcuno per prendere consensi, Di Pietro o Bonino – ha spiegato il capo delegazione Pd al governo -. Il 5% non consente più questo e ci spinge a costruite un partito più largo che non appalta più ad altri, è questa la proposta di Nicola: un partito che riscopre la vocazione maggioritaria e che si pone la questione delle alleanze”. “Sulla legge elettorale – continua – c’è un accordo importante che ci aiuterà” nelle alleanze, perché “se andiamo verso un proporzionale con sbarramento al 5% sono meno stringenti i vincoli e si può andare distinti con la forza delle proprie idee, ma poi il tema ti torna dopo perché con il proporzionale nessuno da solo vince, e si porrà comunque il tema delle alleanze che prepari prima”.”C’è un grande spazio per costruire i poli, rafforzare il bipolarismo ma meno forzato o obbligato dalla legge elettorale”, ha aggiunto il ministro della Cultura

Parlando dei decreti sicurezza, Franceschini assicura: “Partiremo dalle osservazioni di Mattarella e in Parlamento potremo intervenire, ci sarà spazio per segnare un cambiamento di prospettiva”. Quello della sicurezza è “un territorio già occupato, è della destra” mentre “è difficile che noi diventiamo un partito caratterizzato sulle tasse o sui costi della politica, per quanto tu faccia le cose che vanno fatte non lo diventerai mai”, ha detto ancora, continuando: “Ognuno si è scelto il suo terreno, il suo Dna e noi dobbiamo offrire risposte su un terreno nostro, che è quello della protezione sociale senza timore di sembrare quelli dell’assistenzialismo”, ha aggiunto il capo delegazione del Pd al governo.

Per quanto invece riguarda le piazze delle Sardine e quelle animate dalle battaglia di Greta, secondo Franceschini rappresentano un “enorme terreno di ascolto” per il Partito democratico.