Gucci, ritorno all’innocenza  

Gucci, ritorno all'innocenza

Alcuni dei look sulla passerella Gucci per il menswear del prossimo inverno (Afp)

Pubblicato il: 14/01/2020 16:07

di Federica Mochi

Un ritorno all’infanzia o, più semplicemente, “un invito a reimparare a essere maschi”. Alessandro Michele non ha dubbi. E per l’uomo Gucci del prossimo autunno-inverno mette in scena un viaggio nell’innocenza, dove l’identità maschile viene spogliata del culto del machismo e della virilità tout court, per celebrare, invece, un uomo libero di autodeterminarsi senza costruzioni o gabbie sociali. Tema che fa da fil rouge alla collezione.

E’ una mascolinità che non esclude, il raccontare la complessità dell’essere uomo non per forza come ci è stato narrato crescendo“, spiega lo stilista, che oggi festeggia il suo quinto anniversario alla guida della griffe fiorentina. Al Palazzo delle Scintille, trasformato in un’arena, dove a scandire lo scorrere del tempo è enorme pendolo di Foucault, il creativo tratteggia una collezione che è un inno alla tenerezza e alla gentilezza intervallata dalle note di Marilyn Manson e Shostakovich.

Una collezione fatta di pantaloncini e maglioni miniaturizzati, grembiulini e maglie grunge alla Kurt Cobain, calzettoni tricot, t-shirt con le scritte sovrapposte impotent/impatient e think/thank mentre i modelli, acconciati col ciuffo rockabilly, marciano ad ampie falcate tra cestini portapranzo, borsette Jackie, pattern vintage e bauli Liberty of London. Ai piedi il classico sandalo blu con gli occhietti, croce e delizia di mamme e bambini.

Ed è come se Michele tornasse un po’ bambino, con questa collezione, quando si è liberi di potersi esprimere perché poi, crescendo, ci sarà chi vorrà definire il confine tra ciò che è maschile e ciò che è femminile, “tra ciò che è da maschio e ciò che è da femmina”. In passerella sfila così un caleidoscopio di personaggi e storie in pieno stile Michele. Davvero tante quelle che si intersecano e che sembrano lanciare un messaggio liberatorio, quello di un uomo che non ha paura a essere anche sorella, madre, sposa. Senza piegarsi a inutile regole gerarchiche.

Un uomo che, proprio come un bambino, sa ancora stupirsi guardando il mondo come fosse la prima volta. Un po’ un outsider, che cammina nel nuovo millennio lasciandosi alle spalle quella mascolinità tossica fatta di violenza e sessismo. Il Michele-pensiero è racchiuso in un manifesto realizzato su un foglio protocollo a righe, come fosse un tema delle elementari e distribuito agli ospiti all’inizio dello show. Tornare sui banchi di scuola appare così un modo per imparare a essere ‘diversamente’ maschi in bilico tra passato e futuro. Ma, ci tiene a precisare lo stilista, “non sono nostalgico, non mi aggrappo al passato ma lo utilizzo perché è un contenitore interessante”.