Libia, a Berlino sì a cessate il fuoco e embargo armi 

Libia, approvata dichiarazione a Berlino

(Afp)

Pubblicato il: 19/01/2020 17:24

dall’inviata Maria Grazia Napolitano

I Paesi partecipanti alla conferenza di Berlino sulla Libia hanno approvato la dichiarazione finale “senza modifiche sostanziali” alla bozza che era stata messa a punto. I partecipanti alla conferenza di Berlino hanno concordato di mantenere l’embargo sulle armi alla Libia e di mettere fine al sostegno militare alle parti in conflitto.

CONTE – “Finalmente sono stati nominati i componenti del Comitato militare congiunto per la Libia. Avanti così”. Lo ha annunciato su Twitter il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riferendosi alla nomina dei membri del comitato ‘5+5’ incaricato di monitorare il cessate il fuoco. “Lavoriamo per un efficace cessate il fuoco e per alimentare un processo politico in modo da rilanciare le funzioni del Consiglio presidenziale libico e del Governo libico per una stagione di riforme che riguardino il piano politico-istituzionale, economico, di sicurezza. L’Italia crede nella forza della diplomazia e della politica, e ritiene inaccettabile la soluzione militare. Tutti dobbiamo condividere questo obiettivo a Berlino”, ha affermato in altri messaggi.

SERRAJ – La delegazione di Tripoli guidata dal premier Fayez al-Serraj ha rifiutato di sedersi allo stesso tavolo o incontrare il generale Khalifa Haftar a Berlino. Lo hanno riferito all’emittente ‘Libya Alahrar’ fonti della delegazione di Tripoli. A quanto apprende l’Adnkronos, stamane la cancelliera Angela Merkel ha tentato di far incontrare i due rivali nella sala principale della conferenza, ma senza ottenere risultati. Merkel ha rivisto separatamente Serraj e Haftar. La cancelliera è poi tornata alla conferenza, per riferire ai partecipanti dell’esito dei colloqui avuti.

RUSSIA – Ci sono “piantagrane” in Libia che vogliono “far deragliare” il cessate il fuoco, “ma penso che la seria leadership della Libia avrà volontà sufficiente, sarà in grado di rispettare il cessate il fuoco e costruire un dialogo politico che riteniamo debba essere pienamente inclusivo”. Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, parlando con i giornalisti. Secondo Bogdanov, al momento nel Paese il cessate il fuoco sta tenendo. Allo stesso tempo, il vice ministro degli Esteri russo ha sottolineato che in assenza di una volontà politica in Libia di fermare le ostilità ci saranno armi sufficienti nel Paese “per molti anni di guerra”.

USA – “È tempo che la Libia scelga il suo futuro, un futuro libero dalle violenze alimentate da attori esterni”. Lo ha detto il segretario di Stato americano Mike Pompeo. “Esortiamo tutte le parti a cogliere questa opportunità – si legge in tweet – attraverso la mediazione facilitata dall’Onu, per affrontare le questioni politiche, economiche e di sicurezza che le dividono”. Pompeo a margine della conferenza ha incontrato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu e “ha espresso preoccupazione per l’intervento militare straniero nel conflitto”. Pompeo e Cavusoglu, secondo una nota della portavoce del Dipartimento di Stato, hanno invece “concordato sulla necessità urgente di un cessate il fuoco duraturo e sul ritorno ad un processo politico facilitato dall’Onu”. Pompeo ha avuto un colloquio anche con il ministro degli Esteri degli Emirati arabi uniti, Abdullah bin Zayed Al Nahyan. Nel conflitto in Libia la Turchia sostiene il governo di Tripoli, mentre gli Emirati sponsorizzano Khalifa Haftar.

FRANCIA – “Tocca alle Nazioni Unite negoziare i termini di un vero cessate il fuoco senza che nessuno dei belligeranti ponga delle precondizioni”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron nel suo intervento alla conferenza. “Ma – ha aggiunto – tocca a noi non fare nulla che comprometta la fine delle ostilità, alimenti la guerra e crei nuove minacce per i libici come per tutti noi”. “Devo esprimere la viva preoccupazione che mi ispira l’arrivo dei combattenti siriani e stranieri a Tripoli, deve cessare”, ha aggiunto.

GRAN BRETAGNA – Il Regno Unito potrebbe inviare “persone ed esperti” per garantire il rispetto di un possibile cessate il fuoco in Libia. Lo ha affermato il primo ministro britannico, Boris Johnson, a margine della conferenza internazionale.