Caso Weinstein, l’attrice dei Sopranos: “Così mi stuprò” 

Caso Weinstein, l'attrice dei Sopranos: Così mi stuprò

Foto AFP

Pubblicato il: 23/01/2020 19:57

L’attrice Annabella Sciorra ha fronteggiato il produttore Harvey Weinstein oggi in tribunale, raccontando i dettagli dello stupro di cui l’accusa, con la voce rotta dall’emozione. La 59enne, nota per il suo ruolo nella serie “The Soprano’s”, ha riferito che il produttore è entrato a forza nel suo appartamento a New York e ha cominciato a sbottonarle la camicetta.

Gli ho detto di andarsene, ma lui non si fermava e io sono stata sopraffatta perché lui è un uomo molto grande”, ha detto Sciorra, raccontando che Weinstein le ha immobilizzato le braccia mentre lei tentava di respingerlo. “Dopo si è buttato sopra di me e mi ha stuprato”, ha proseguito l’attrice, che ha raccontato nei dettagli la violenza subita. Le volte successive che incontro Weinstein, lui fu “molto minaccioso”, avvertendolo di non fare parola di quanto era successo, ha affermato la Sciorra, aggiungendo che dopo lo stupro lei prese a bere e farsi dei tagli sul corpo.

Sciorra è uno dei testimoni chiave dell’accusa contro Weinstein e dovrà anche affrontare il controinterrogatorio della difesa. Mentre parlava, il produttore di Hollywood ha ascoltato in silenzio, prendendo qualche nota. Weinstein, 67 anni, è a processo con l’accusa di molestie sessuali e stupro da parte di due donne, l’aspirante attrice Jessica Mann nel 2013 e l’ex assistente alla produzione Mimi Haleyi nel 2006.

Le accuse di Sciorra, così come di altre quattro donne chiamate a testimoniare, riguardano fatti ormai prescritti. Ma la difesa ha scelto di convocarle per provare il presunto comportamento predatorio del produttore, al centro di uno dei casi simbolo del movimento MeToo. Più di 80 donne hanno accusato Weinstein di aggressioni sessuali.

Il processo è iniziato il 6 gennaio e, dopo una selezione della giuria durata due settimane, sono state ascoltate le dichiarazioni iniziali dell’accusa e gli avvocati difensori. Mentre l’ufficio del procuratore distrettuale prova ad inquadrare le donne accusatrici come “non in grado di difendersi dalle pressioni e gli inganni di Harvey Weinstein”, la difesa propone una narrativa diversa: di rapporti consenzienti, protratti nel tempo, ben oltre la data delle presunte aggressioni.

Al contrario, l’accusa sostiene come Weinstein abbia sfruttato il proprio “potere e prestigio” nell’industria cinematografica per costringere le sue vittime al silenzio. “Alla fine del processo” – ha detto l’assistente al procuratore distrettuale Meghan Hast – “le prove dimostreranno come l’uomo seduto qui davanti a noi non fosse solo un gigante di Hollywood; è stato uno stupratore, che ha aggredito queste donne ed utilizzato la propria influenza nell’industria cinematografica per metterle a tacere sulla questione”. “La voce di queste donne verrà finalmente ascoltata,”, ha concluso la Hast.

Weinstein è sotto accusa per molestie sessuali nei confronti della sua ex assistente alla produzione Mimi Haleyi nel 2006 e per lo stupro di Jessica Mann nel 2013. Damon Cheronis, avvocato difensore dell’ex produttore di Hollywood, sostiene che Mann, aspirante attrice, abbia intrattenuto una relazione di 5 anni con Weinstein, scambiando messaggi amorosi in cui lei definisce il produttore il suo “casual boyfriend”.

“Ti amo, come sempre. Ma odio sentirmi come un ripiego”, ha scritto l’accusatrice in un messaggio inviato a Weinstein nel 2017 – messaggio apposto sullo schermo Tv nel retro dell’aula durante l’arringa iniziale di Cheronis. “Signore e signori della giuria, non è così che si parla al proprio aggressore”, ha detto l’avvocato. “Non è così che si parla al proprio stupratore”.