La Germania rende omaggio a Draghi: “Ha servito con tutto se stesso Europa unita” 

La Germania rende omaggio a Draghi: Ha servito con tutto se stesso Europa unita

(Foto Afp)

Pubblicato il: 31/01/2020 14:15

Mario Draghi “ha servito con tutto se stesso l’Europa unita e a reso un grande servizio alla Germania”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Federale Frank-Walter Steinmeier concludendo a Palazzo Bellevue il discorso per la consegna all’ex presidente della Bce la Gran Croce dell’Ordine al merito, l’onorificenza tedesca più alta. Steinmaier ha ricordato come il mandato di stabilità dei prezzi attribuito alla Bce “ha un significato speciale per noi tedeschi” e l’Eurotower vi ha adempiuto “nella tradizione della Bundesbank, per oltre venti anni”. E “a questo impegno fondamentale Draghi si è dedicato con grande impegno e successo” in “tempi in cui la coesione dell’Eurozona è stata minacciata più di una volta”.

Gli europei – ha aggiunto nel giorno della Brexit – “hanno conservato qualcosa a cui altri sembravano pronti a rinunciare. Nessuno può immaginare dove sarebbe oggi l’Europa se non solo il Regno Unito avesse lasciato l’Unione europea, ma allo stesso tempo fosse andata in pezzi anche l’Eurozona”. Una prospettiva contro la quale – ha riconosciuto il presidente tedeschi – che Draghi “ha combattuto con tutte le sue forze, anche assumendo dei rischi”.

Steinmeier ha fatto un riferimento al berretto prussiano consegnato a Draghi da un giornale tedesco all’inizio del suo mandato: “Considero l’Ordine al merito federale un premio molto più appropriato rispetto al quel berretto che rappresentava un momento in cui l’Europa doveva riprendersi” dalla minaccia tedesca mentre “oggi fortunatamente siamo più avanti: la Germania fa parte di questa Europa comune”.

“Gli interessi tedeschi non possono essere pensati senza e certamente non contro gli interessi dei nostri vicini europei, come viene espresso nel preambolo” della Costituzione della Repubblica Federale, ha ricordato. Il presidente tedesco ha spiegato come l’ex presidente dell’Eurotower “ha dovuto fare i conti con gli strumenti della banca centrale in un momento in cui non esisteva un dispositivo europeo per intervenire in caso di crisi. Ha dovuto trovare un ruolo in uno scenario nel quale non esisteva una sceneggiatura europea. Ma aspettare non era un’opzione. E lui ha fatto la sua parte, tenendo insieme l’euro e l’Unione europea in tempi tempestosi. Con questo lei ha dato un buon contributo all’Europa. E così ha reso un ottimo servizio al mio paese – lo dico molto chiaramente”.

Il presidente tedesco ha ricordato il discorso del ‘Whatever it takes’ sottolineando come Draghi abbia comunque posto l’accento alla condizione di un intervento “all’interno del mandato” della Bce, come esempio di rispetto delle norme.

Rievocando la conoscenza personale Steinmeier ha definito Draghi un leader “lontano dal culto della personalità, una persona premurosa, che ricerca il bene comune , che – anche in tempi di estrema tensione – agisce con prudenza ma in modo deciso ed è guidato da una chiara bussola di valori europei”.

Il presidente tedesco non ha nascosto le riserve che – soprattutto nel suo paese ma anche nel Consiglio direttivo – hanno accompagnato e seguito il mandato del banchiere italiano: “Se chi deve prendere una decisione discute animatamente questo non è un segno di debolezza, ma una prova che si prende sul serio il proprio lavoro”. “Naturalmente è possibile criticare una banca centrale indipendente e quanti vi sono coinvolti” ma questa valutazione va fatta “per favore, in un dibattito fattuale con rispetto e decenza”.

Due elementi, questi ultimi, che “nei suoi confronti, caro Draghi, sono stati vittima di cliché. Molte delle accuse mosse alla Bce erano basate esclusivamente su interessi di parte o contraddittori“. Ma “la Germania ha bisogno della Bce – e la Bce ha bisogno della Germania”. Di qui l’invito “a una discussione seria e chiara sulla questione, ma che deve rimanere concreta. E spero che i malintesi tra la Bce e l’opinione pubblica tedesca saranno superati”.

Ricordando come Draghi abbia “sempre identificato chiaramente le sfide” del futuro fra cui “i passi successivi verso il completamento dell’unione economica e monetaria”, il presidente ha spiegato come “se non faremo progressi sull’unione bancaria e dei mercati dei capitali, i successori di Draghi saranno lasciati a provvedere da soli nelle future crisi europee”.

Alle parole del presidente tedesco ha risposto Draghi ricordando come Steinmeier e la cancelliera Angela Merkel “sono rimasti stabilmente al fianco della Bce in un momento in cui altre grandi banche centrali dovevano affrontare una crescente pressione politica. E lo hanno fatto in un tempo di divisioni, sapendo che condividiamo gli stessi valori fondamentali di stabilità monetaria e impegno nei confronti della legge”. Il sostegno dei dueleader tedeschi – ha aggiunto – ha contribuito “a rafforzare la nostra indipendenza, preservando la credibilità della Bce come istituzione e della sua politica monetaria”. “La Repubblica Federale è stata un’ancora della nostra politica, anche nei tempi turbolenti degli ultimi dieci anni” ha concluso Draghi.