Sanremo 2020, cachet e costi: come si autofinanzia il Festival 

Pubblicato il: 31/01/2020 14:02

Il Festival di Sanremo 2020 è alle porte e si rinnova l’interesse sui guadagni e i cachet di conduttori e ospiti. In vista della kermesse (che si terrà dal 4 all’8 febbraio) le polemiche e le discussioni sui compensi elargiti da mamma Rai rischiano di oscurare i cantanti e le canzoni in gara.

Se per Rula Jebreal sarebbe previsto un cachet di 20/25.000 euro -riferisce money.it- così come per le altre vallette Sabrina Salerno, Alketa Vejsiu, Francesca Sofia Novello e Diletta Leotta, è il compenso di Georgina Rodriguez che sta facendo più parlare. Lady Ronaldo, attesa sul palco al fianco di Amadeus la terza sera, avrebbe chiesto 140.000 euro per essere all’Ariston con CR7 in platea. Nella bufera dei cachet dei Big di Sanremo è finito anche Roberto Benigni. La Rai potrebbe alla fine accordare i 300.000 euro chiesti dal Premio Oscar per la sua performance prevista per il 6 febbraio.

Una bella somma, considerando che per condurre le 5 serate del Festival Amadeus prenderà circa 500.000 euro, secondo le indiscrezioni (un cachet in linea con quello offerto a Claudio Baglioni l’anno scorso).

Ma nonostante le polemiche su costi e spese che ogni anno accompagnano l’evento, il Festival di Sanremo è una macchina da soldi in grado di produrre decine di milioni di euro solo di raccolta pubblicitaria. È un evento, insomma, che si autofinanzia.

E se il Festival di Baglioni lo scorso anno dovrebbe aver raggiunto i 30 milioni di euro, quest’anno Rai Pubblicità prevede di superare i risultati ottenuti nel 2019 e battere il record di profitti. Risultati importanti a cui il Festival di Amadeus punta sia grazie alla sponsorship unica di Tim per il 4° anno consecutivo, sia alla scelta di portare sul palco una sfilza di giovani cantanti trap, rap, indie in gara che strizza l’occhio alle grandi case discografiche e alle agenzie di influencer.