Prescrizione, Bonafede: “Non accetto ricatti e minacce”  

Prescrizione, Bonafede: Non accetto ricatti e minacce

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Pubblicato il: 02/02/2020 18:02

“Non accetto ricatti e minacce da nessuno”. Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in un lungo post su Facebook. “Da ministro della Repubblica – spiega – ho sempre ritenuto fosse fondamentale lavorare e tenere i toni bassi, soprattutto nel rispetto dei cittadini a cui non interessano gli schiamazzi politici che tentano di colmare il vuoto dei fatti con le parole. Continuo a pensarla così. Ma ci sono anche momenti in cui, senza rispondere nel merito alle provocazioni che hanno soltanto lo scopo di ricordare agli altri la propria ‘esistenza politica’, vanno almeno precisate alcune minime regole per non abusare della pazienza dei cittadini. Ho dato disponibilità a fare tutti i vertici necessari per dialogare, senza pregiudizi, e per apportare miglioramenti alle varie norme sulla giustizia. Infatti, sono state vagliate e sono ancora al vaglio diverse proposte per garantire certezza e celerità dei tempi. Continuerò a farlo perché é giusto che sia così. Questo è l’unico metodo possibile in un governo con diverse forze politiche. Ed è un metodo che dovrebbero rivendicare e difendere tutte le forze di maggioranza. Ma sia chiaro: non accetto ricatti e minacce da nessuno. E vado avanti!”.

“Io non credo che dobbiamo pensarla tutti allo stesso modo, ci mancherebbe – aggiunge il ministro M5s -: qualcuno dovrebbe semplicemente rendersi conto di non essere più al governo con Alfano e Verdini (che, come noto, hanno una concezione della giustizia lontana anni luce dalla mia). Per troppi decenni, persone oneste di questo Paese hanno ingoiato il boccone amaro della prescrizione, simbolo di uno Stato che si rassegna rispetto alla propria incapacità di dare una risposta di giustizia in tempi celeri garantendo i diritti di tutte le parti. La riforma del processo penale (commentata quotidianamente da persone che non l’hanno mai letta) accelera questi tempi. Ed è su questo “cantiere” che stiamo lavorando”.

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Sul tema prescrizione è intervenuto, sempre tramite social, anche Vito Crimi: “Forza Alfonso, siamo tutti al tuo fianco. L’Italia ha un enorme bisogno di giustizia ed equità. Valori sacrosanti, che meritano il nostro più grande impegno e misure concrete che li traducano in realtà. La prescrizione è una delle più importanti, ed è solo una parte della riforma che stiamo portando avanti”, scrive in un post su Facebook il nuovo leader politico del M5S.

“Sapevamo -aggiunge- che avremmo potuto incontrare forti resistenze, ed è ciò che sta accadendo. Significa che siamo sulla strada giusta, sono certo che anche i cittadini ne sono consapevoli. Siamo entrati in Parlamento sull’onda di un forte entusiasmo e desiderio di cambiamento, che ancora oggi si percepisce in tutto il Paese. Quel cambiamento passa da riforme importanti, come quella della giustizia. Non possiamo fermarci, andiamo avanti!”.

Il Partito Democratico, intanto, invoca l’intervento del premier Giuseppe Conte: “É ora di smetterla con opposte rigidità ed esibizioni muscolari sul tema della prescrizione, esibizioni che il Pd ha sempre rifiutato. Anche alla luce delle cose emerse nelle inaugurazioni dell’anno giudiziario diventa urgente che il presidente del Consiglio chiuda positivamente il confronto su questo tema con una soluzione condivisa sull’inaccettabile riforma della prescrizione, osteggiata da gran parte della maggioranza, dal mondo dell’avvocatura e di gran parte della magistratura”, afferma in una nota il deputato e responsabile giustizia del Pd Walter Verini. “È necessario – dice – togliere al più presto di mezzo questo ostacolo, che avvelena il clima per concentrarsi tutti su come arrivare davvero a tempi certi e ragionevoli dei processi”.

E su twitter il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, scrive: “Tra Italia Viva e il ministro Bonafede si sta sviluppando un’assurda polemica a distanza che rischia di coprire le critiche ragionevoli venute dai vertici della magistratura durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Occupiamoci di queste e riprendiamo il confronto”.