Virus, le misure per l’emergenza 

Virus, le misure per l'emergenza

(Afp)

Pubblicato il: 02/02/2020 07:21

Allargamento di protocolli sanitari ai porti, ma nessuna chiusura delle frontiere. Il governo mette in atto le misure studiate contro la diffusione del coronavirus, a illustrarle nella serata di ieri il Commissario straordinario per l’emergenza Angelo Borrelli.

“Abbiamo lavorato ad alcune misure volte a contenere la diffusione del coronavirus e abbiamo ragionato sull’allargamento di protocolli sanitari anche ai porti, in particolare alle navi che attraccano in scali italiani usando le stesse misure che vengono attualmente utilizzate per le navi provenienti dall’area extra Ue”, ha detto il commissario al termine del comitato operativo che si è tenuto presso la sede del Dipartimento della Protezione civile. “Queste misure verranno applicate, nel caso in cui a bordo di una nave si presentasse un passeggero con una sintomatologia tale da far pensare a un caso sospetto di coronavirus, anche alle navi provenienti dall’Unione europea”, ha aggiunto Borrelli. “Al momento non riteniamo necessario applicare misure che portino a rimodulazioni di Schengen perché la situazione nel nostro Paese, anche grazie al lavoro iniziato da tempo dal Ministero della Salute, non desta particolare preoccupazione. E’ una situazione che richiede attenzione ma senza panico”, ha concluso Borrelli, escludendo dunque una chiusura delle frontiere.

Sospesa, invece, la concessione di visti in Cina per l’Italia. “In questo momento l’importante è riuscire a contenere il contagio del coronavirus ed evitare al massimo di alimentare panico e allarmismo – ha dichiarato in una nota Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario al Turismo del Mibact -. Giovedì saranno convocati al Mibact i rappresentanti delle varie categorie del settore turistico per fare il punto sulla situazione e capire come affrontare questa fase di emergenza, in particolare sul fronte dei flussi in arrivo che stanno risentendo delle restrizioni sui voli”. “E’ stata sospesa la concessione di visti in Cina per l’Italia da parte delle agenzie autorizzate. Restano solo quelli concessi dalle nostre strutture consolari per motivi familiari o casi di conclamata e acclarata urgenza. La chiusura del traffico aereo da e per la Cina rientra in questa politica di contenimento. E’ normale che ci sia preoccupazione tra i cittadini ma è bene non cedere spazio alla paura e all’allarmismo”, conclude Bonaccorsi.

Intanto l’Enac ha riattivato la possibilità di effettuare voli cargo merci tra Italia e Cina. Lo rende noto la Farnesina in una nota. “E’ l’esito dei lavori della riunione dell’Unità operativa speciale riunitasi al Ministero degli Affari Esteri, in coordinamento con il comitato operativo della protezione civile”, vi si legge.

Saranno alloggiati in container strutturati come camerate, presso la caserma della Cecchignola, i 69 italiani che lunedì mattina rientreranno in Italia da Wuhan con un aereo militare attrezzato. Vi resteranno per un periodo di sorveglianza sanitaria di 14 giorni a cura del personale medico militare. Inoltre, a quanto apprende l’Adnkronos, da lunedì all’aeroporto di Pratica di Mare rimarrà a disposizione un velivolo militare attrezzato per il trasporto di biocontenimento nel caso che il personale venisse contagiato.

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha sentito telefonicamente il capo della Protezione civile Borrelli. Nel corso della telefonata, oltre a fare il punto della situazione in Veneto e generale, Zaia e Borrelli si sono confrontati sulla prospettiva di organizzare un ponte aereo per riportare in Italia i cittadini che si trovano in Cina e vogliono rientrare – molti sono veneti – e per i cinesi che vogliono tornare nel loro Paese. “Ci sono dei casi a macchia di leopardo in vari Paesi del mondo – ha detto Zaia – ed è presumibile che, come nel caso dell’influenza stagionale quando il picco non è ancora stato raggiunto, i numeri cresceranno”.