Spagna, autorizzato editing genetico su 14 embrioni 

Spagna, autorizzato editing genetico su 14 embrioni

Pubblicato il: 12/02/2020 14:57

L’autorità governativa della Catalogna ha autorizzato un progetto di editing genetico da realizzare su embrioni umani. La ricerca, guidata dalla biologa Anna Veiga, utilizzerà la rivoluzionaria tecnica Crispr, una sorta di ‘forbici molecolari‘ che consentono di tagliare e cucire il Dna, per sopprimere alcuni geni e studiarne il ruolo nello sviluppo embrionale. Gli scienziati useranno circa 40 embrioni ‘abbandonati‘, non utilizzati per le tecniche di riproduzione assistita.

Il dipartimento della Salute della Generalitat de Catalunya – riporta ‘El Pais’ – ha approvato il progetto dopo aver ricevuto l’ok della Commissione nazionale di Riproduzione assistita umana, un organo del ministero della Salute che ha impiegato 14 mesi per valutare gli aspetti etici e legali degli esperimenti. Il progetto servirà a fare luce su questo processo e a cercare di scoprire “perché ci sono embrioni che non vanno avanti” nel grembo materno, spiega Veiga. In futuro, la scoperta di marcatori genetici della vitalità embrionale potrebbero aiutare a migliorare i risultati delle tecniche di riproduzione assistita, sostiene la biologa.

La ricerca – specifica il quotidiano spagnolo – non ha nulla a che fare con gli esperimenti condotti nel 2018 dallo scienziato cinese He Jiankui, responsabile della nascita di tre bambini con Dna modificato in modo da non essere vulnerabili all’Hiv. Il team della Veiga, del Bellvitge Biomedical Research Institute (Idibell), modificherà i 40 embrioni nelle loro prime fasi di sviluppo, quando saranno un prodotto a cellula singola dell’unione di ovulo e spermatozoo.

Gli scienziati ‘silenzieranno’ alcuni geni, osserveranno lo sviluppo embrionale in tempo reale per 5 giorni e rimuoveranno immediatamente gli embrioni modificati, quando avranno solo un centinaio di cellule. “Alcune persone ci criticano per voler usare embrioni umani, ma in alcuni casi è assolutamente essenziale. Le informazioni ottenute da specie animali in laboratorio non sono sempre corrette”, spiega Veiga.

“Crispr – commenta all’Adnkronos Salute Danilo Cimadomo, coordinatore scientifico dei centri Genera di medicina della riproduzione – è un sistema di editing genetico che potrebbe trovare in futuro anche delle concrete applicazioni nella procreazione medicalmente assistita, ma ciò richiede studi come questo, sotto il controllo delle autorità competenti e con il rigore del metodo scientifico. La ricerca usufruirà della tecnologia Crispr, salita agli onori della cronaca (con grande scetticismo di gran parte della comunità scientifica internazionale) nel 2018 quando He Jiankui ha proclamato, senza alcuna pubblicazione scientifica a supporto, la nascita di due gemelle dal trasferimento di due embrioni in cui era stata bloccata geneticamente una delle vie di ingresso del virus Hiv nelle cellule”.

“Il progetto del gruppo spagnolo, però – precisa il biologo – non avrà nulla in comune con quanto sostenuto dal biofisico cinese, bensì Crispr sarà utilizzato per silenziare l’espressione di alcuni geni-chiave coinvolti nello sviluppo embrionale pre-impianto. Il silenziamento genico verrà effettuato in 40 zigoti (embrioni unicellulari ottenuti dopo la fecondazione dell’ovocita) e se ne studieranno le conseguenze fino allo stadio di blastocisti, ultimo stadio di sviluppo dell’embrione indipendente dall’impianto in utero. Nessun embrione sarà trasferito. La biologa Veiga, responsabile della ricerca, è anche responsabile del centro di Pma Dexeus di Barcellona e pertanto fornirà anche una visione clinica a un progetto già interessantissimo dal punto di vista della ricerca di base”, conclude Cimadomo.