Bloomberg e le imbarazzanti foto con ‘l’amico’ Trump 

Bloomberg e le imbarazzanti foto con 'l'amico' Trump

Immagine di repertorio (Afp)

Pubblicato il: 19/02/2020 13:36

Tra i tanti fantasmi del passato di Michael Bloomberg, che presentano un ritratto del miliardario ex sindaco, repubblicano, di New York certo non in linea con le posizioni più progressiste dem, quello che potrebbe creare maggiori imbarazzi all’aspirante candidato democratico alla Casa Bianca – soprattutto questa sera durante il primo dibattito a cui parteciperà con gli altri candidati a Las Vegas – è quello dei suoi trascorsi con Donald Trump.

Negli ultimi giorni sono diventate infatti virali sui media le foto che lo mostrano sorridente sul campo da golf insieme all’uomo che ora vuole battere alle elezioni. Le foto, pubblicate per primo da Bernie Sanders in risposta all’attacco di Bloomberg che diceva che Trump era “il nuovo bro di Bernie”, non sono l’unica testimonianza dei rapporti di amicizia tra i due tycoon neyorkesi.

“Io sono amico di Donald Trump, è un’icona newyorkese’ , disse nel 2011 in un’intervista a Fox News. Ma il video più insidioso è quello registrato un mese dopo la vittoria di Trump nel 2016, quando, durante un discorso alla business school di Oxford, Bloomberg parlò in modo ironico, ed in un certo senso affettuoso, di Trump esprimendo la “speranza” che potesse essere “un buon presidente’.

Agli studenti Bloomberg raccontò di aver incontrato Trump che gli disse di aver sentito il discorso che aveva fatto alla convention democratica di Filadelfia: “Ma in realtà tu mi vuoi bene, non è vero?”, gli disse ancora Trump. “Ed io risposi, sì Donald ti voglio bene, solo non sono d’accordo con nessuna cosa che dici. E ci siamo fatti una bella risata”, fu la replica di Bloomberg.

“Se vai a cena con Donald Trump, probabilmente te ne vai dicendo che quello che ha detto sono tutte stupidaggini, ma ti sei divertito, è una persona simpatica – continuava il discorso di Bloomberg – Sarà un buon presidente? Lo spero perché abbiamo disperato bisogno di leadership nel Paese e nel mondo”.

Interpellata da Politico, la campagna di Bloomberg ha cercato di ridimensionare il significato di queste parole: “Quando Trump è arrivato alla Casa Bianca, Bloomberg come la maggioranza degli americani, ha sperato che potesse dimostrarsi all’altezza della situazione, invece Trump ha tradito le speranze degli americani. Ed è per questo che Mike è candidato a sostituirlo”, ha risposto il consigliere e da sempre portavoce dell’ex sindaco Stu Loeser, sottolineando che “sempre più americani dicono che Mike è l’unico in grado di cacciare Trump dalla Casa Bianca”.

Ovviamente di segno opposto, il commento della campagna di Sanders. “I miliardari spesso hanno molte più cose in comune tra di loro di quanto le abbiano con la classe dei lavoratori e questo la gente lo sa”, ha detto Mike Casca, portavoce del senatore del Vermont, indicando quale sarà la linea di attacco di Sanders, ma forse di tutti i candidati contro Bloomberg – che nella classifica di Forbes del 2019 risulta come il nono uomo più ricco del mondo, il sesto d’America – questa sera nel dibattito in Nevada.