Coronavirus: associazioni trasporti, aziende del settore in ginocchio  

Coronavirus, Associazioni trasporti: Aziende del settore in ginocchio

Pubblicato il: 26/02/2020 14:18

Il Coronavirus mette in ginocchio anche le aziende dei trasporti. Le associazioni nazionali di categoria si sono unite per sottoscrivere un documento indirizzato al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, e al ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. All’interno del documento sono evidenziate alcune delle priorità che, secondo le associazioni di categoria, risultano indispensabili per salvaguardare i fatturati e i dipendenti delle imprese. Il documento è stato redatto dalle principali associazioni di categoria che operano a livello nazionale nel settore dei trasporti privati: bus turistici, Ncc, vetture. In particolare, è stato sottoscritto dalle seguenti associazioni: Associazione Uniti per l’Italia, Federnoleggio/Confesercenti, Anitrav, Cna, Comitato Sindacale Fiumicino, Fai Confcommercio, Fai Trasporto Persone, Fia Confindustria, Fion, Llp, Acncc, Anc, Assobus, Astra, Bus Insieme, Confartigianato Trasporti, Emet, Assotrasporti.

“La situazione di contagio – si legge nel testo – ha innescato una rapida sequenza di cancellazioni di massa da parte delle agenzie turistiche mondiali, nonché di gite scolastiche e viaggi di gruppo in genere. Purtroppo, questa preoccupante e grave situazione, oltre a mettere a rischio l’intera popolazione, coinvolge migliaia di aziende che vivono di turismo. Tutte le aziende versano in seria difficoltà. La loro solvibilità è messa rischio e il calo occupazionale è imminente”.

Le associazioni sono pronte ad aprire un dialogo con l’esecutivo condividendo una serie di priorità che hanno lo scopo di mettere in sicurezza il settore. “Chiediamo un immediato intervento del governo nazionale – sottolineano – e proponiamo le seguenti azioni: provvedimento atto a sospendere i leasing in corso sottoscritti dalle imprese del settore; provvedimento atto a individuare sgravi fiscali per le medesime imprese del settore Ncc; provvedimento atto ad emanare ammortizzatori sociali per il personale delle imprese fino a quando la situazione non rientrerà nella normalità; provvedimento atto a sospendere le tasse di accesso nelle Ztl di tutte le città italiane per le categorie Ncc, bus e vetture per l’anno 2020; provvedimento di sospensione di tutte le cartelle esattoriali per le medesime imprese”.

“La crisi del settore turistico è ormai conclamata – dichiara Alfonso Riva, presidente di Fai Trasporto Persone, la sigla che aderisce alla confederazione nazionale Sistema Impresa – e le aziende non fanno che ricevere disdette. I flussi, anche nel settore congressuale, hanno subito una battuta d’arresto. L’Italia è considerata un paese a rischio. Di conseguenza, le aziende non stanno lavorando o hanno subito un calo molto forte. A breve ci troveremo a dover sostenere i costi dei leasing, delle tasse e di tutti gli oneri collegati all’esercizio dell’attività. Ma la verità è che non abbiamo lavorato abbastanza per rispondere agli impegni. E questo non per colpa nostra. Il governo deve indicare la via per uscire da una situazione che è ormai fuori controllo e che avrà pesanti ricadute occupazionali”.

Berlino Tazza, presidente di Sistema Impresa, afferma: “Il disagio è acuto ed esteso nel monto imprenditoriale. Ma certamente il settore dei trasporti e del turismo è stato colpito più duramente. In un momento così difficile, è importante che tutte le realtà associative rimangano unite e sviluppino un’azione comune per mettere in campo un’azione di contrasto strutturale ed efficace. Manifestare criticità e soluzioni attraverso un’unica voce, superando i particolarismi e negoziando in modo diretto con il governo nazionale, rappresenta un primo passo decisivo per tutelare gli interessi della categoria”.

Secondo Sandiano, presidente di Assotrasporti, dice: “Dobbiamo attivarci fin da subito per poter lavorare in un’ottica di rilancio e di ripartenza. L’emergenza finirà e allora dovremo avere già predisposto le soluzioni necessarie per recuperare le quote di fatturato che nel frattempo avremo perso. Le imprese non possono rimanere sole davanti all’emergenza. Le istituzioni devono fornire un sostegno concreto e immediato”.