Coronavirus, Cottarelli: “Finita emergenza economia si riprende” 

Coronavirus, Cottarelli: Finita emergenza economia si riprende

(Twitter /Che tempo che fa)

Pubblicato il: 02/03/2020 08:07

Coronavirus e conseguenze sull’economia italiana. A parlarne ieri sera a ‘Che tempo che fa’ su Rai Due è stato Carlo Cottarelli, che ha spiegato: “Spesso le epidemie hanno effetti economici molto forti, ma di breve periodo. Quando finisce l’emergenza epidemica, l’economia si riprende rapidamente. Se su questo si innestano situazioni finanziare già traballanti – ha sottolineato -, lo shock permane nel tempo purtroppo”.

“La cosa cruciale – ha continuato l’economista – è vedere come poi dall’economia reale questa cosa si trasmette ai mercati finanziari che sono molto influenzati dai fattori psicologici. Quando questo avviene le quotazioni azionarie cominciano a scendere, lo spread inizia ad aumentare”.

Secondo Cottarelli “dal punto di vista economico il governo ha fatto quello che era necessario fare” mentre l’Europa “sta al momento abbastanza silenziosa, credo che ci voglia un intervento più vocale, però ci sono strumenti in Europa che possono aiutare l’Italia in questo momento”. “L’epidemia – ha aggiunto l’economista – si sta estendendo ad altri Paesi, c’è stato il primo morto in USA e questo secondo me dal punto di vista psicologico è una notizia che tenderà ad ingigantire ulteriormente l’impatto sui mercati finanziari. Domani i mercati riaprono e purtroppo temo che ci sia un’altra caduta delle quotazioni azionarie”.

L’Europa ci lascerà sforare il deficit? “Fino a un certo punto senz’altro – ha risposto l’economista – Quando un’economia rallenta ci sono perdite per lo Stato, ci sono meno entrate, ma le regole europee tengono conto di questa perdita. C’è elasticità per gli interventi in presenza di catastrofe naturale. C’è un fondo che può essere utilizzato e che in passato l’Italia ha utilizzato più di qualunque altro Paese”.

“Il coronavirus è una cosa seria per l’economia, era già seria quando aveva colpito soltanto la Cina, perché la Cina è un’economia che oggi rappresenta il 20% dell’economia mondiale. Quando c’è stato il caso della Sars nel 2003 la Cina contava meno del 10%, le sue dimensioni sono più che raddoppiate. L’impatto era quindi già forte quando la cosa è partita, anche se era limitata alla Cina, adesso che si è estesa al resto del mondo, tra cui il nostro Paese, ovviamente l’effetto è molto più forte. Il Fondo Monetario è uscito con una previsione di revisione verso il basso della crescita del -0,1%, purtroppo questo dato è superato da parecchio tempo”.