Banco Bpm, nel nuovo piano utile di 770 mln al 2023 e 800 mln di dividendi  

Banco Bpm, nel nuovo piano utile di 770 mln al 2023 e 800 mln di dividendi

Pubblicato il: 03/03/2020 16:43

Un utile netto di 770 milioni di euro nel 2023 e dividendi cumulati di oltre 800 milioni, con un payout ratio medio di almeno il 40%. Sono alcuni degli obiettivi del piano strategico 2020-2023 di Banco Bpm, presentato dall’amministratore delegato Giuseppe Castagna alla comunità finanziaria via streaming a causa dell’emergenza coronavirus. La diffusione del Covid-19 e l’impatto sull’economia ha cambiato i piani della banca, che ha esteso di un anno la strategia, dal 2022 al 2023, “per avere l’opportunità di attuare tutte le azioni pianificate per raggiungere gli obiettivi”, ha spiegato Castagna. Un piano che non è però piaciuto al mercato, con il titolo che a Piazza affari sta cedendo il 5%.

L’ad ha sottolineato che il piano è stato pensato anche in uno scenario a V, con una caduta del Pil italiano sotto la crescita zero nel 2020 e un successivo rimbalzo. “Anche in questo scenario il piano è resistente per i principali obiettivi in termini di capitale, sostenibilità e remunerazione degli azionisti” e i target sono “ambiziosi ma raggiungibili. La banca e i suoi dipendenti “sono in una situazione ‘business as usual'”, ma il contagio “ha avuto un impatto sulle nostre attività”. Castagna ha promesso che l’impegno dell’istituto “per minimizzare l’impatto sui clienti, sui colleghi e le loro famiglie e verso il territorio e la comunità”.

Il piano, ha ribadito Castagna, è su base stand alone. “Abbiamo già mostrato al mercato di essere molto bravi nel risparmio sui costi, nel derisking e nella generazione di capitale. Vogliamo dimostrare di avere una profittabilità sostenibile generata dal core business”. Combinando queste due capacità “possiamo avere buone prospettive anche su una base stand alone”. E a chi gli chiedeva dell’offerta di scambio di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca l’ad di Banco Bpm ha spiegato che il settore bancario “va verso un consolidamento, ma spero che questo venga da banche di medie dimensioni che si uniscono piuttosto che da un’operazione ostile”.

I proventi di gruppo cresceranno mediamente dello 0,6% tra il 2019 e il 2023, da 4,3 miliardi nel 2019 a 4,4 miliardi nel 2023, spinti dalla crescita delle commissioni nette (+5,1% medio annuo). Il margine di interesse è atteso in diminuzione dello 0,9% tra il 2019 e il 2023, a causa dello scenario di tassi di interesse bassi. Gli oneri operativi rimarranno stabili a 2,6 miliardi e il cost/income ratio si ridurrà progressivamente nell’arco del piano, fino a raggiungere il 59% nel 2023. Il gross Npe ratio dovrebbe ridursi dal 9,1% del 2019 al 5,9% del 2023. A fine piano il Cet1 ratio è previsto essere superiore a 12%. A livello del personale è previsto un piano di prepensionamento volontario di circa 1.100 dipendenti.

Il gruppo inoltre stanzia 600 milioni per l’evoluzione tecnologica, in aumento del 40% sul triennio precedente e prevede una serie di misure per ottimizzare lo stato patrimoniale del gruppo, allineando il peso dei titoli governativi italiani a circa il 40% del totale e razionalizzando il portafoglio immobiliare attraverso la cessione di un miliardo di euro di immobili.