Coronavirus: Michieletto, ‘servono nuove idee per tenere vivi i teatri’ 

Michieletto: Nuove idee per tenere vivi i teatri in tempo di coronavirus

Damiano Michieletto

Pubblicato il: 04/03/2020 18:18

di Pippo Orlando

Nei momenti di crisi come questo servirebbe uno sforzo maggiore della fantasia di chi gestisce i teatri per trovare forme alternative di comunicazione con il pubblico in modo da mantenere vivi questi luoghi“. Lo afferma all’Adnkronos Damiano Michieletto, il regista che ha appena firmato il nuovo allestimento della ‘Salome’ per il Teatro alla Scala, che avrebbe dovuto debuttare con Riccardo Chailly sul podio domenica prossima ma che non andrà in scena secondo le disposizioni, contenute nella bozza del nuovo decreto della Presidenza del Consiglio, che prevedono la chiusura di cinema e teatri fino almeno alla metà del mese.

“Io ho sempre avuto fiducia che si arrivasse in fondo e si potesse andare in scena – dice Michieletto – eravamo prontissimi e avevamo addirittura fatto una prova di assieme con l’orchestra, ma purtroppo, al di là dei casi di Coronavirus alla Scala, nel teatro il problema è generale e non solo italiano, perché anche in Germania c’è allarme. E’ il momento di farci venire qualche idea nuova, alternativa, per fare sopravvivere i luoghi di cultura. Del resto – osserva il regista veneto – anche il ‘Decamerone’ nasce da una situazione simile: un momento di privazione della libertà dovuto all’epidemia di peste dà vita alla creatività”.

Michieletto, che il mese prossimo tornerà all’Opera di Roma con una produzione di ‘Luisa Miller’ e poi in estate con una ripresa più spettacolare della sua ‘Vedova Allegra’ per Caracalla, si è improvvisato ‘cantautore’ nei giorni scorsi a ‘Deejay chiama Italia’ su Radio Deejay: “La mia canzone – spiega – era un modo anche un po’ ironico per esorcizzare un momento triste e surreale come questo, un brano che vuole portare ironia in momento difficile in cui siamo tutti un po’ spaesati perché non abbiamo una prospettiva. E quando manca la prospettiva è come essere senza bussola”.