Coronavirus, Gallera: “Misure decreto ancora un po’ blande” 

Coronavirus, Gallera: Misure decreto ancora un po' blande

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Pubblicato il: 09/03/2020 06:29

“Ho visto un primario che sta lavorando 20 ore al giorno nell’unità di crisi mettersi a piangere e dire ‘non so fino a che punto potrò garantire la qualità delle cure a tutti’. Così abbiamo detto ‘questa cosa la devono sapere tutti, governo e cittadini’. A fronte di quello il governo ha preso atto, dopo tre giorni di ‘zona rossa sì zona rossa no’, finalmente si sono decisi”. Tuttavia la situazione “per noi ancora è ancora un po’ troppo blanda perché sabato c’erano 1.500 persone nei parchi, domenica 500″. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, in collegamento con ‘Stasera Italia’ su Rete4.

“Apprezzo che il governo abbia fatto un dpcm che dice ‘evitate di uscire’ – ha sottolineato Gallera – un messaggio forte che nasce anche da prese di posizione del mondo scientifico lombardo. Sabato c’è stata una lettera da parte del coordinamento degli intensivisti che ha detto ‘la situazione è a un punto di rottura’, l’accelerazione governativa è partita anche da qui”.

Quindi ha osservato: “Se io dico evitare gli spostamenti tranne il tratto casa-lavoro o le attività indifferibili e poi lascio aperti i negozi ma questo che vuol dire? Se io devo andare da casa al lavoro non posso fermarmi a comprare una borsa o un paio di scarpe. E come mai i negozi sono aperti? Auspicavo che fosse state recepita la nostra indicazione di chiudere tutte le attività commerciali ma noi lo diciamo perché sono due settimane che combattiamo una battaglia e abbiamo compreso che non è sufficiente, ci vuole un appello ai cittadini ma ci vogliono anche norme molto forti e rigide che diano evidenza a cittadino della situazione in cui ci troviamo”.

Parlando delle ultime misure adottate, Gallera ha rimarcato “che abbiamo fatto le 2 di notte in Regione Lombardia per seguire le criticità del territorio e valutare i decreti del presidente del Consiglio, poi noi facciamo proposte e scopriamo che alle 6 del mattino viene promulgato il decreto senza confrontarsi con noi, insomma… “.

Il governo in parte “ha recepito molto poco le nostre indicazioni – lamenta Gallera – abbiamo ricevuto il dpcm alle 21 e contestualmente ci è arrivato su WhatsApp dai nostri amici perché era pubblicato sui maggiori quotidiani con immagini dell’esercito che fermava e bloccava” le persone ed è quello che ha generato questo panico. Quindi qualcuno ha fatto uscire una notizia che ha allarmato ed è stata enfatizzata dai giornali, interpretando le indicazioni, e tutto questo ha generato panico”.

“Io – ha aggiunto l’assessore lombardo – ho ricevuto tutta la notte telefonate da persone che piangevano chiedendo cosa dovessero fare, dopodiché abbiamo fatto le nostre proposte perché il dpcm per noi era ancora troppo blando, alcune proposte sono state recepite e altre no. Se i bar i ristoranti chiudono alle 18 è merito della Regione Lombardia, altrimenti sarebbero rimasti aperti tutta la notte”.