Coronavirus, rialzo deficit atteso in Cdm 

Coronavirus, rialzo deficit atteso in Cdm

(Foto Fotogramma)

Pubblicato il: 10/03/2020 19:07

Dialogo con Bruxelles, stime d’impatto alla mano e massimo riserbo nel governo per riuscire a rialzare il deficit dal 2,2% indicato a dicembre, oltre il 2,5% del pil accordato da Bruxelles. L’obiettivo e l’auspicio è poter arrivare fino al 2,8% liberando quasi 11 miliardi di euro, più difficile puntare al 2,9% (quasi 13 mld), soglia troppo vicina al tetto del 3% per un paese ad alto debito come l’Italia. Il rischio sarebbe di perdere in termini di fiducia dei mercati i quasi due miliardi di risorse in più ottenute in quest’ultimo caso.

Ad ogni modo la decisione, se ci sarà il placet della Commissione europea, verrà approvata in Consiglio dei ministri, probabilmente già domani, per poi approdare in Parlamento per l’autorizzazione dello scostamento. Sulla questione c’è riservatezza assoluta, tanto che il governo non avrebbe indicato cifre sull’aumento del disavanzo neanche all’incontro di oggi con l’opposizione.

L’esecutivo Ue fin dall’inizio dell’emergenza Covid19 ha aperto alla richiesta italiana di far leva sulla flessibilità prevista dal Patto di stabilità per le circostanze eccezionali, bisognerà vedere se Roma riuscirà a ‘strappare’ uno scostamento più vicino alla soglia limite del 3%. Ad ogni modo il governo è ben consapevole del fatto che un alto debito come quello italiano (135, 7% del pil nel 2019) impone mosse più che prudenti e oculate, visto che la crisi da coronavirus – come osservano gli analisti – metterà con ogni probabilità una pietra sopra al percorso di discesa dello stock del debito quest’anno, e alle timide aspettative di crescita, inchiodando l’Italia, in primis, ad una recessione tecnica già in primavera se come prevedibile il pil del primo trimestre 2020 segnerà una contrazione, la seconda dopo il -0,3% segnato negli ultimi tre mesi del 2019.

E strettamente legate al margine di manovra sul deficit sono le misure del nuovo dl salva-economia che potrebbe sbarcare già domani in Cdm o comunque a stretto giro di posta entro venerdì. Una volta liberate le risorse si tratterà solo di dettagliare gli stanziamenti per le misure. Gli interventi sono già messi nero su bianco e interesseranno famiglie e imprese. In primis si attende una moratoria di 18 mesi sulle rate dei mutui sulla prima casa per le famiglie colpite dagli effetti economici del coronavirus.

Moratoria anche sui mutui delle imprese. Entrambe le misure avrebbero una garanzia pubblica sia sulla parte di capitale sia su quella degli interessi. Per i lavoratori autonomi dei settori più colpiti si studia una sospensione dei pagamenti di tasse e contributi, mentre per le imprese ‘mini’, da 1 a 5 dipendenti, si introdurrebbe la cig in deroga; per le aziende da 5 a 15 dipendenti si farebbe invece ricorso al fondo di integrazione salariale.

Sul fronte degli aiuti alle famiglie potrebbe si lavora all’introduzione del ‘bonus tata’ da 600 euro per la cura dei bambini rimasti a casa per la chiusura delle scuole o in alternativa il congedo parentale straordinario per i genitori lavoratori. In quest’ultimo caso l’indennità potrebbe essere pari ad almeno il 30% della retribuzione o legata al reddito.