Borsa: il rimbalzo perde forza, spread scende di 20 punti 

Ftse Mib chiude a ridosso dei 16 mila punti

(Fotogramma)

Pubblicato il: 13/03/2020 18:50

Rimbalzo a metà per il listino milanese, chiamato a riscattarsi dopo la débâcle di ieri, quando un mix di fattori ha fatto segnare al Ftse Mib la performance peggiore mai realizzata. Oggi il paniere delle blue chip si è fermato a 15.954,29 punti, +7,12% rispetto a ieri. Parziale recupero anche per lo spread Btp-Bund, in calo di 20 punti in quota 240 punti base.

Dopo l’intervento a gamba tesa messo a segno ieri dal n.1 della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, che ha di fatto mandato in pensione il “Whatever it Takes” di Mario Draghi affermando che non è compito della BCE “chiudere gli spread, ci sono altri strumenti e altri attori per gestire queste situazioni”, oggi prima Philip Lane, capo economista della BCE, e poi Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, hanno provato a rimediare alle parole del n.1 dell’Eurotower.

Il primo, da sempre vicino alle posizioni di Draghi, ha rimarcato che l’istituto centrale “è pronto a ridurre gli spread sulle obbligazioni dei Paesi della zona euro se questo fenomeno metterà a rischio l’efficacia della propria politica” mentre la seconda ha illustrato un piano di investimenti da 37 miliardi di euro, ha garantito aiuti agli stati membri e flessibilità nella disciplina di bilancio. Per quanto riguarda il nostro Paese, il più colpito dall’emergenza, la presidente ha fatto sapere che la Commissione “è pronta ad aiutare l’Italia qualsiasi cosa serva”. “Il grave sconvolgimento all’Italia creato dal Coronavirus farà sì che la Commissione autorizzi un’ampia serie di aiuti di Stato per rimediare a questa situazione”.

Il giorno dopo il divieto di vendite allo scoperto da parte della Consob, tutti i titoli del Ftse Mib hanno terminato in positivo. I guadagni maggiori sono stati registrati da BPER Banca (+22,4%), Recordati (+18,72%), Azimut (+15,37%) ed Hera (+15,22%). Le performance “peggiori” sono invece state registrate da Atlantia (+0,6%), stretta nella morsa del ritiro della concessione e dell’azzeramento degli spostamenti, Exor (+1,21%) e Generali (+2,33%).

Il Leone di Trieste ha terminato il 2019 con un risultato operativo da record a 5,2 miliardi di euro (+6,9%) e un risultato netto positivo per 2,7 miliardi (+15,7%). +6,7% per il dividendo a 0,96 euro. Indicazioni positive anche dai coefficienti patrimoniali, tra i quali spicca un Solvency ratio passato in un anno dal 217 al 224 per cento. Giornata di conti anche per Leonardo (+5,77%) che ha terminato l’ultimo esercizio con un utile di 822 milioni. (In collaborazione con money.it)