Coronavirus, Quammen: “Ci saranno altre epidemie, bisogna prepararsi” 

Coronavirus, Quammen: Ci saranno altre epidemie, bisogna prepararsi

Pubblicato il: 15/03/2020 21:05

“Abbiamo eletto un signore che non è assolutamente capace di gestire una crisi di questa portata”. Così David Quammen, autore del saggio narrativo “Spillover – L’evoluzione delle pandemie”, ospite a Che tempo che fa, commenta il comportamento del presidente americano Donald Trump in merito all’emergenza Coronavirus.

“Adesso sta chiudendo i voli, i confini, ma mi sorprende tantissimo che, al di là di restringere i viaggi per cercare di proteggere prima di tutto l’America, mi sorprende che il nostro Presidente non sia entrato in contatto con l’Italia aiutandola come ha fatto la Cina, dicendo ‘Amici, vogliamo aiutarvi, vi mandiamo materiali, presidi, medici’. Noi ne abbiamo bisogno negli USA ma dovremmo ricordare che siamo parte di una comunità globale e questo problema non può essere risolto Paese per Paese”.

Per Quammen, queste epidemie sono dovute al nostro comportamento verso l’ambiente. “Siamo tutti parte della natura, dell’ecosistema della Terra. Questo nuovo virus arriva a noi da animali selvatici, in un ecosistema completamente diverso. Ci sono una pletora di animali selvatici, ognuno con un virus singoli. Quando noi mischiamo tutto, deforestiamo, trasportiamo animali selvatici altrove, sconvolgiamo questo escosistema e questi animali e noi diventiamo degli ospiti in alternativa per questi virus. Ci sono 7 miliardi e 700 milioni di persone che possono essere potenziali ospiti interconnessi. In questo modo ce la vogliamo noi, a causa della distruzione di questi ecosistemi e di questi animali selvatici”.

A proposito del vedere avverarsi le previsioni che aveva fatto nel suo libro, afferma: “È stato triste e molto frustrante vedere che tutti i segnali che erano stati dati 10 anni fa quando io ascoltavo gli esperti, sentivo quello che dicevano e ho usato quello che loro sapevano per riuscire a fare le mie previsioni e loro le loro. E’ stato frustrante. Tutti i segnali allarmanti della SARS – e ritorniamo in Cina nel 2003 – e tutti questi messaggi non sono stati ascoltati. Dobbiamo solo sperare che una volta che questa crisi passerà impareremo e saremo più pronti. Le epidemie potrebbero essere di più, visto il danno che facciamo all’ambiente. Dobbiamo essere fortunati. Dobbiamo imparare da questa epidemia, a controllare questa crisi perché tra qualche anno ce ne sarà un’altra”.

Cosa si sarebbe potuto fare? “Avremmo dovuto vederla questa cosa arrivare, i nostri leader, i burocrati, gli esperti, avrebbero dovuto prendere delle misure per combatterne lo sviluppo, in modo particolare per riuscire ad identificare chi è infetto il prima possibile. I test sarebbero dovuti essere disponibili in grandi quantità prima. Rilevare prima è importantissimo”