Coronavirus: P.Reichlin, ‘750 mld Bce cifra importante, presto per dire se basta’ 

Coronavirus, P.Reichlin: 750 mld Bce cifra importante, presto per dire se basta

L’economista Pietro Reichlin

Pubblicato il: 19/03/2020 19:59

(di Fabio Paluccio) – “750 miliardi di euro sono una cifra importante. Se basteranno, è presto per dirlo. L’impatto economico del coronavirus è molto forte, ma al momento ancora difficilmente valutabile. Draghi avrebbe fatto lo stesso? Credo di sì, penso di sì, però dobbiamo vedere se la crisi durerà anche nei prossimi mesi”. Così, in un’intervista ad Adnkronos/Labitalia, Pietro Reichlin, economista e docente di Economia alla Luiss di Roma, commenta il piano da 750 miliardi messo in campo dalla Bce per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

Una prima decisione della Banca centrale che, per l’economista, va nella giusta direzione. “Diciamo che come primo passo -spiega- mi sembra un passo importante. E non dobbiamo dimenticare che non c’è solo la Bce, noi abbiamo anche in via di approvazione finale il nuovo statuto dell’Esm che ha una capacità di intervento che si aggira sui 400 miliardi e quindi attualmente in Europa ci stiamo abbastanza avvicinando alla creazione di un safe asset europeo e cioè di un intervento importante da parte delle istituzioni europee sui mercati soprattutto per l’acquisto di debito sovrano. Mi sembra con dimensioni che iniziano a essere importanti”, sottolinea.

E sulle polemiche nate dopo le dichiarazioni della presidente Bce Lagarde sulla possibilità della Banca di “chiudere gli spread”, Reichlin sottolinea: “Lagarde ha sbagliato il suo intervento, nel senso che c’è stato un grosso difetto di comunicazione. Quella dichiarazione non andava fatta in quel momento, ma presa alla lettera è in linea con quello che si è sempre detto e cioè la Banca centrale europea non ha il compito di eliminare gli spread in condizioni normali”.

Ma quella che stiamo vivendo in questi giorni, ribadisce Reichlin, non è una situazione normale. “Al momento, non siamo -spiega- in condizioni normali. Diciamo che la capacità di un governatore di una Banca centrale deve essere quella di comprendere che quando gli spread sono fisiologici e quando invece sono dati da situazioni di panico sul mercato. In questo momento la Banca centrale deve intervenire non c’è alcun dubbio, per evitare che ci sia una fuga dal debito sovrano degli Stati”, rimarca ancora Reichlin.

Ma questa crisi, sottolinea Reichlin, potrebbe aprire all’Europa anche un’occasione storica e irripetibile. “Questa potrebbe essere l’occasione per creare un asset europeo, con garanzie pubbliche europee e andare davvero verso un’Unione Europea che abbia una capacità fiscale centralizzata. Forse questo è il momento che l’Europa si svegli e cominci a guardare a questa strada. Fino a questo momento abbiamo trovato degli espedienti che sono il Mes e la Bce che mi sembra stiano facendo bene il loro lavoro”.

Secondo Reichlin per quanto invece riguarda il dl ‘Cura Italia’ messo in campo dal governo “in termini di spesa messa in campo sono misure importanti. Nel dettaglio credo che ci sarà un aggiustamento a mano a mano che si riuscirà a capire meglio quali sono i settori che soffrono di più e quindi dove mettere più risorse”.

Per l’economista, “in questo momento bisogna consentire alle imprese di avere un certo respiro, di far fronte alle spese anche in presenza di un blocco della produzione”. “E poi bisognerà fare in modo che questa situazione non si protragga nel tempo. E quindi che la caduta del Pil che ci sarà non abbia effetti troppo importanti di compressione della domanda aggregata. E quindi un prolungamento della recessione anche dopo questa emergenza sarà superata. Per questo motivo gli interventi dovranno essere per forza di cose importanti”, sottolinea.

Per l’economista naturalmente la “capacità fiscale dello Stato italiano non è illimitata, bisognerà che questi interventi del governo siano complementari agli interventi dell’Europa per evitare che il deficit schizzi a livelli incompatibili con la stabilità finanziaria”, conclude.