Coronavirus: “Le mascherine? Nel quartiere ce le regalano i cinesi” 

Coronavirus: Le mascherine? Nel quartiere ce le regalano i cinesi

Pubblicato il: 23/03/2020 17:05

di Ilaria Floris

“L’altra sera stavo in casa, erano le 20,30 passate ed ero un po’ titubante. Vivo da sola, ho 72 anni e soprattutto di questi tempi sono molto timorosa ad aprire quando suona qualcuno. Poi la voce di una signora straniera, sicuramente di origine cinese, che mi dice ‘le posso lasciare una busta con tre mascherine nella cassetta della posta‘? E al mio grazie, risponde ‘Dio la benedica’”. Comincia così il racconto all’Adnkronos di Enza D’Agostino, protagonista, insieme a tutto il suo quartiere, di un episodio di straordinaria solidarietà da parte della comunità cinese della zona.

Siamo a Fonte Meravigliosa, un quartiere nel verde di Roma sud, popolato e fuori dal centro. Le mascherine “non si trovano da nessuna parte, abbiamo provato tante volte ad andare in farmacia ma la risposta era sempre la stessa: non ne abbiamo”, racconta Enza. Che ammette: “All’inizio ero scettica, un po’ titubante, mi sembrava un po’ strano che delle persone potessero davvero distribuire gratuitamente delle mascherine, di questi tempi così preziose, senza volere niente in cambio”.

Poi si è confrontata via chat con i vicini, che le hanno confermato di aver vissuto la stessa esperienza: “Mi hanno riferito tutti che era accaduto anche a loro, e che si tratta di un gruppo di cinesi che hanno dei negozi qui in zona“, spiega la signora D’Agostino. Che il giorno dopo ha controllato la cassetta delle lettere, e “ho trovato la busta con tre mascherine e sopra la scritta ‘Dio vi benedica’. Mi sono commossa“. Queste persone “vanno in giro rischiando per fare del bene, è davvero un gesto straordinario di solidarietà”.

A quanto apprende l’Adnkronos, si tratta di un gruppo di appartenenti alla Chiesa Evangelica Cinese, che ha raccolto fondi mascherine per l’emergenza italiana e che, in molti quartieri romani, sta effettuando anche una consegna ‘porta a porta’ per le persone sole o impossibilitate a procurarsele. “Mi sono ripromessa -dice la signora Enza- che quando tutto questo sarà finito una delle prime cose che farò sarà passare al loro negozio per ringraziarli. Li ho sempre visti gentili, ma un po’ freddi e distaccati, invece non è così. Voglio andare prima possibile a dirglielo di persona”.