Coronavirus, a Cnr e Spallanzani 8 milioni di euro per sviluppare il vaccino 

Coronavirus, a Cnr e Spallanzani 8 milioni di euro per sviluppare il vaccino

Afp

Pubblicato il: 24/03/2020 14:58

Sono stati stanziati 8 milioni di euro, 5 milioni a carico della Regione Lazio, trasferiti allo Spallanzani, e 3 milioni a carico del ministero dell’Università e della Ricerca scientifica per lo sviluppo di un vaccino per il coronavirus. E’ stato firmato oggi il protocollo d’intesa tra il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il ministro della Salute, Roberto Speranza, il ministro dell’Università e della Ricerca scientifica, Gaetano Manfredi, il Consiglio nazionale delle ricerche e l’Irccs Spallanzani.

Con il protocollo d’intesa vengono messe in campo tutte le azioni necessarie per contribuire alla soluzione dell’emergenza epidemiologica, attraverso l’iniziativa di ricerca tecnico-scientifica, che punta alla individuazione nel più breve tempo possibile di un vaccino contro il Covi-19, che sarà finalizzato all’uso clinico e nello studio clinico di Fase I. Impegno comune, delle istituzioni e degli enti di ricerca coinvolti, “è mettere a disposizione competenze, professionalità, strutture, risorse umane e finanziarie, collaborando, cooperando e mettendo in atto ogni azione possibile per il raggiungimento dell’obiettivo concreto”, riporta la nota.

Tutti i firmatari del protocollo assicurano l’impegno delle proprie organizzazioni. “Il Cnr e lo Spallanzani sono autorizzati, in stretta collaborazione e cooperazione e per le rispettive competenze, ad avviare ogni azione e attività scientifica, tecnica e gestionale per trovare il vaccino contro il Covid-19. La conduzione della ricerca sarà monitorata da un comitato internazionale che sarà individuato congiuntamente da Cnr e Spallanzani di concerto con i due ministeri. Il ministero dell’Università e della Ricerca e il ministero della Salute si impegnano a sostenere l’intervento con iniziative di supporto e facilitazione, anche con l’eventuale coinvolgimento degli altri enti di ricerca vigilati e delle università”, sottolinea la nota della Regione Lazio.